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Bruxelles, a un anno dagli attacchi il Belgio ricorda le sue vittime

22 marzo 2017 | 08.27
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Bruxelles, a un anno dagli attacchi il Belgio ricorda le sue vittime

Ad un anno esatto dagli attentati più gravi della sua storia, il Belgio ricorda oggi le vittime degli attacchi nell'aeroporto e la metropolitana di Bruxelles. Sono previsti un momento di silenzio nell'ora esatta delle esplosioni e l'inaugurazione di un monumento in ricordo dei 32 morti e gli oltre 300 feriti. Re Filippo e la regina Matilde parteciperanno alle cerimonie assieme ai familiari delle vittime.

Il primo momento di silenzio è stato osservato alle 07.58 all'aeroporto di Zaventem, alle 9.11 è stato il turno della stazione della metropolitana di Maelbeek. Sempre alle 9.11 si sono fermati tutti i mezzi pubblici di Bruxelles. Il personale a bordo ha infatti osservato un minuto di rumore a cui i passeggeri saranno invitati a unirsi con degli applausi, spiega il sito della Stib, la compagnia di trasporti urbani della capitale belga.

Il monumento alle vittime sarà inaugurato a rue de la Loi, vicino alla sede delle principali istituzioni europee. A partire da mezzogiorno vi sarà poi una manifestazione di ricordo nella piazza della Borsa, dove gli abitanti di Bruxelles si riunirono per manifestare il loro cordoglio dopo gli attentati.

LA LETTERA - "Non siete eroi, ma assassini", e "avete perso", perché alla fine "ha vinto la vita". Ha commosso il Belgio la lettera che i genitori di Lauriane Visart hanno indirizzato al kamikaze che il 22 marzo dell'anno scorso si è fatto esplodere nella metropolitana di Bruxelles uccidendo la figlia e altre 15 persone.

"Cosa avete pensato" la sera prima dell'attentato?, chiedono Brigitte e Michel Visart al kamikaze Khalid El Bakraoui, usando il voi per mantenere le distanze in una lettera pubblicata da diversi media. E quella mattina, quando vi siete piazzato fra le future vittime "le avete guardate?, avete osato guardare Lauriane negli occhi?".

"Eccoci qui, un anno dopo. Noi le vittime dirette o collaterali di questo atto ignobile. Noi siamo vivi, noi ricostruiamo, siamo solidali e se ci succede ancora di piangere, lo facciamo insieme a tanti uomini e donne di ogni origine. Mai in questo anno siamo stati traversati da un sentimento di odio. Mai abbiamo sentito così tanto amore", scrivono Michel, giornalista dell'emittente belga Rtbf, e la moglie.

Voi "non siete un eroe, ma solo un assassino, voi e tutti gli altri terroristi, voi e i vigliacchi fra i vigliacchi che vi hanno spinto a commettere il peggiore degli atti: sopprimere delle vite", affermano i due genitori. Che aggiungono: "Voi avete perso" perché "è la vita che vincerà, sempre! la vita nel rispetto degli altri e delle sue differenze, la vita nell'arricchimento che ci porta l'altro, semplicemente ed essenzialmente la vita".

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