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Russia, Navalny condannato. Cremlino: "Manifestazioni una provocazione"

27 marzo 2017 | 17.24
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(Foto Afp)
(Foto Afp)

Il leader dell'opposizione russa Alexei Navalny è stato condannato a un'ammenda di 20mila rubli, circa 330 euro, e a 15 giorni di carcere per aver organizzato la manifestazione non autorizzata di ieri a Mosca contro la corruzione.

Il leader dell'opposizione russa è stato condannato per aver disobbedienza ad un ordine della polizia dal tribunale Tverskoi di Mosca. "Il tribunale ha deciso di dichiarare Navalny colpevole e di fissare la punizione in un'ammenda di 20mila rubli", ha detto il giudice che ha esaminato il caso, secondo quanto riferito dall'agenzia di stampa Interfax.

L'arresto di Navalny e di "centinaia di dimostranti pacifici" durante le manifestazioni di ieri in Russia sono state condannate dal dipartimento di Stato Usa. "L'arresto di dimostranti pacifici, osservatori dei diritti umani e giornalisti è un affronto al cuore dei valori democratici", ha scritto su Facebook il portavoce Mark Toner.

Sono oltre mille i partecipanti alla manifestazione arrestati e portati nei distretti di polizia. Lo rivelano fonti citate dal sito dell'Interfax, sottolineando che si trattava di una "dimostrazione non autorizzata". Secondo quanto riporta il sito Moscow Times, che cita il gruppo per i diritti umani Ovd-Info, sono state 1.400 le persone fermate. Le manifestazioni sono state organizzate in una ottantina di città: le più imponenti si sono avute a Mosca, con oltre 8mila dimostranti, e a San Pietroburgo, con 10mila manifestanti.

Selfie di Navalny dal tribunale: "Un giorno noi giudicheremo loro"

"Il popolo russo, come i popoli di tutto il mondo, ha il diritto a un governo che sostenga un mercato aperto delle idee, una gestione del potere aperta e responsabile, l'eguaglianza di fronte alla legge e la possibilità di esercitare i propri diritti senza paura di rappresaglie", ha scritto ancora Toner.

Anche l'Unione europea chiede alla Russia di "rilasciare senza ulteriori rinvii i dimostranti pacifici che sono stati arrestati" ieri. "Le operazioni della polizia nella Federazione russa - si legge in una nota del portavoce dell'Alto rappresentante per la politica estera Federica Mogherini - per tentare di disperdere le dimostrazioni e che hanno portato al fermo di centinaia di cittadini, tra cui il leader dell'opposizione Alexey Navlany, hanno impedito l'esercizio della fondamentale libertà di espressione, associazione e assemblea pacifica, che sono diritti fondamentali previsti dalla Costituzione russa". "Facciamo appello alle autorità russe - afferma il portavoce - perché rispettino pienamente gli impegni internazionali che si sono assunti, tra cui quelli del Consiglio d'Europa e dell''Osce, e perché rilascino senza indugio i manifestanti pacifici che sono stati arrestati".

Cremlino: "Una provocazione manifestazioni anticorruzione" - Le manifestazioni anticorruzione in tutta la Russia sono state "una provocazione". Così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha bollato quanto avvenuto ieri, "in particolare a Mosca: quelli che hanno spiegato, in un modo alquanto sofisticato e con parole pseudo-accademiche, che la manifestazione era legale e non contro la legge hanno detto una bugia". "Il Cremlino rispetta il diritto dei cittadini a esprimere le proprie posizioni civiche - ha quindi precisato il portavoce - Ma noi lo rispettiamo solo nel caso in cui queste posizioni siano espresse in una forma prevista della legge e nei luoghi che la legge ritiene opportuni". Invece, ha aggiunto, "non possiamo rispettare quelli che in modo deliberato ingannano il popolo e istigano alle azioni illegali di ieri, non possiamo rispettare quelli che deliberatamente hanno fuorviato dei minorenni, promettendo loro dei soldi in cambio della partecipazione a proteste non autorizzate, esponendoli così al pericolo, non possiamo né accettare né rispettare tutto questo".

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