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Lettera a Ue, inizia Brexit. May: "Non si torna indietro"

29 marzo 2017 | 06.51
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La premier britannica Theresa May (Afp) - AFP
La premier britannica Theresa May (Afp) - AFP

Donald Tusk ha ricevuto la lettera di Theresa May sull'attivazione dell'articolo 50 per l'uscita del Regno Unito dalla Ue. "Dopo nove mesi" lo ha fatto, ha scritto su twitter il presidente del Consiglio europeo, ricevendo il testo dall'ambasciatore britannico a Bruxelles, Tim Barrow. Nel suo discorso in Parlamento, dopo la consegna della lettera a Bruxelles, la premier britannica ha espresso fiducia nel futuro del Regno Unito. "Per noi i giorni migliori devono ancora arrivare", ha detto May intervenendo ai Comuni.

La premier britannica ha affermato che se le condizioni poste dalla Ue per l'accesso al mercato unico, "non saranno compatibili con la volontà del popolo" il Regno Unito lo lascerà. Per May si tratta di "un momento storico senza un ritorno indietro possibile" e con l'Unione spera di avviare "un nuovo partenariato speciale e profondo". "Riprenderemo il controllo delle nostre leggi", ha quindi aggiunto. L'accordo finale con l'Unione Europea al termine dei due anni di negoziati che prendono il via oggi sarà votato dal Parlamento britannico "prima di essere approvato" ha ribadito la premier.

May ha poi rivolto un appello ai Comuni. "Ora che il processo è stato innescato - ha detto - è il momento di restare uniti. Scegliamo insieme di credere nella Gran Bretagna con ottimismo e speranza, insieme possiamo avere successo e costruire un Paese migliore, più forte e più equo, del quale i nostri figli e nipoti andranno orgogliosi".

Quanto alla questione dell'immigrazione, il Regno Unito vuole continuare ad attrarre talenti da tutto il mondo, ma in futuro, ha rimarcato May, "l'immigrazione sarà gestita nell'interesse nazionale". La premier ha specificato che vuole inoltre "mantenere l'area comune di viaggio con la Repubblica di Irlanda" e che "non si tornerà ai confini del passato".

Tra le "prime priorità" nei negoziati, May ha sottolineato la protezione dei diritti dei cittadini Ue in Gran Bretagna e quella dei cittadini britannici nella Ue. La premier ha riferito che nella lettera consegnata stamani ha espresso il desiderio di raggiungere un accordo nei negoziati "il prima possibile" per la reciproca protezione dei diritti dei cittadini Ue e britannici. "Il nostro approccio a questi negoziati è costruttivo, rispettoso e nello spirito di una sincera cooperazione", ha aggiunto.

Con l'Unione Europea, il Regno Unito intende stabilire "una partnership nuova, speciale e profonda" ha proseguito May, affermando che la Gran Bretagna vuole raggiungere con Bruxelles "un accordo di libero commercio ambizioso, in modo che le imprese abbiano maggiore libertà di operare e commerciare".

Intanto su Twitter l'ex leader dell'Ukip Nigel Farage ha celebrato l'attivazione dell'articolo 50, cui ha lavorato per anni: "Il sogno impossibile si sta avverando - ha scritto Farage -Oggi superiamo il punto di non ritorno". Poi, parlando su Sky, l'europarlamentare ha ricordato come la richiesta per la Brexit sia stata "realmente uno sport minoritario" per molti anni: "Come sapete, ridevano per questo 'sogno impossibile' e oggi si sta avverando".

LA LETTERA - Il Regno Unito "in qualità di nazione amica e vicina, spera di instaurare una partnership profonda e speciale con l'Unione Europea, una volta che" sarà uscito dall'Unione. Questo un passo di quanto scritto oggi dal primo ministro britannico Theresa May, nella lettera consegnata dall'ambasciatore Barrow al presidente del Consiglio Europeo Tusk, il cui testo integrale viene pubblicato da diversi media britannici.

"E' nel miglior interesse sia del Regno Unito che dell'Ue che noi utilizziamo il processo che ci attende per raggiungere i nostri obiettivi in modo ordinato ed equo, con le minime turbolenze possibile da ciascuna parte", aggiunge.

Per ottenere "una partnership speciale e profonda" tra l'Ue e il Regno Unito, continua May nella lettera "riteniamo che sia necessario concordare le condizioni della nostra futura partnership contemporaneamente a quelle del nostro ritiro dall'Ue".

"Tuttavia - afferma la May - se lasceremo l'Ue senza un accordo, la nostra posizione di base è che dovremo commerciare alle condizioni fissate dall'Organizzazione Mondiale del Commercio. In termini di sicurezza, il fallimento del tentativo di raggiungere un accordo significherebbe che la nostra cooperazione nella lotta contro il crimine e contro il terrorismo ne sarebbe indebolita".

"In questo tipo di scenario - aggiunge la premier britannica - sia il Regno Unito che l'Unione Europea dovrebbero affrontare un cambiamento, ma non è questo l'esito che ciascuna parte dovrebbe perseguire. Dobbiamo quindi lavorare duramente per evitare un risultato simile".

"Da quando sono diventata primo ministro ho ascoltato con attenzione voi, i miei colleghi capi di Stato e di governo e i presidenti della Commissione Europea e del Parlamento. Ecco perché il Regno Unito non persegue l'appartenenza al mercato unico: capiamo e rispettiamo la vostra posizione che le quattro libertà del mercato unico sono indivisibili e che non ci può essere alcun 'cherry picking' (possibilità di scegliere il meglio a proprio piacimento in un insieme di cose; letteralmente significa scegliere la miglior ciliegia, ndr)", ha scritto ancora May.

"Comprendiamo anche - continua - che ci saranno conseguenze per il Regno Unito, lasciando l'Ue: sappiamo che perderemo influenza sulle regole che riguardano l'economia europea. Sappiamo anche che le compagnie britanniche, mentre commerciano con l'Ue, dovranno allinearsi con le regole concordate dalle istituzioni delle quali non fanno più parte, come succede alle compagnie britanniche negli altri mercati d'oltremare".

Sui diritti dei residenti, May aggiunge: "Ci sono molti cittadini degli Stati" che rimarranno nell'Ue "che vivono nel Regno Unito e cittadini britannici che abitano altrove nell'Ue e dovremmo puntare a raggiungere un accordo anticipato sui loro diritti".

Nei negoziati sulla Brexit che seguiranno, ha scritto, "dobbiamo fare attenzione al rapporto unico con la Repubblica d'Irlanda e all'importanza del processo di pace in Irlanda del Nord. La Repubblica d'Irlanda è il solo Paese dell'Ue che ha un confine terrestre con il Regno Unito. Vogliamo evitare il ritorno di una frontiera fisica tra i due Paesi, mantenere la Common Travel Area tra i due Paesi e assicurarci che il ritiro del Regno Unito dall'Irlanda non danneggi la Repubblica d'Irlanda".

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