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Gas killer in Siria, nuovi raid. Strage di bimbi nell'attacco di ieri

05 aprile 2017 | 08.17
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Una stanza di ospedale distrutta a Khan Sheikhun (Afp)
Una stanza di ospedale distrutta a Khan Sheikhun (Afp)

Nuovi bombardamenti aerei hanno colpito stamani la regione di Idlib, nel nordovest della Siria, all'indomani della strage di Khan Sheikhun. "Caccia hanno effettuato mercoledì mattina almeno cinque raid contro aree nei pressi di Khan Sheikhun", ha denunciato l'Osservatorio siriano per i diritti umani.

L'Osservatorio ha ribadito che fonti mediche hanno confermato che ieri "uno dei quartieri di Khan Sheikhun è stato bombardato con sostanze che si ritiene siano gas". E la perizia condotta dalla Turchia ha dimostrato l'uso di armi chimiche. Lo ha detto il ministro della Sanità turco Recep Akdag.

Negli ospedali della provincia di Idlib i medici continuano in condizioni di estrema difficoltà a garantire assistenza alle vittime dell'attacco di ieri. Munzir Khalil, capo della Direzione della sanità di Idlib, ha confermato alla tv satellitare al-Jazeera un bilancio di almeno 74 morti e 557 feriti dopo i nuovi dati diffusi stamani dall'Osservatorio siriano per i diritti umani che parlano di almeno 72 morti, compresi 20 bambini e 17 donne.

"Possiamo confermare che 74 persone sono morte, ma prevediamo che il bilancio possa salire fino a 107 vittime per le informazioni che arrivano dagli ospedali e poiché molte persone sono disperse e pensiamo siano morte nell'attacco", ha detto Khalil alla tv, confermando che 557 feriti sono stati trasferiti in strutture sanitarie e ospedali da campo nella provincia.

OMS: SEGNI ATTACCO CHIMICO E AGENTI NERVINI - "La probabilità di esposizione a un attacco chimico è amplificata da un'apparente mancanza di ferite esterne riportata in casi che mostrano una rapida insorgenza di sintomi simili, compreso distress respiratorio acuto come causa principale di morte. Alcuni casi sembrano mostrare segni aggiuntivi coerenti con l'esposizione a sostanze chimiche organofosforiche, una categoria che comprende agenti nervini" riferisce l'Oms in una nota con cui esprime allarme per quanto accaduto a Khan Shaykhun.

L'Oms ricorda i primi report che nel 2012 parlavano di uso di agenti chimici in Siria, da allora ne sono seguiti altri "con frequenza preoccupante, incluse ripetute accuse di uso di cloro ad Aleppo e dintorni lo scorso anno, soprattutto da settembre a dicembre 2016 - si legge nella nota - Questo ultimo incidente segnalato è il più orribile, dall'attacco di Ghouta di agosto 2013" a oggi.

ONU: CRIMINI DI GUERRA - "Gli orribili eventi di ieri dimostrano che purtroppo in Siria continuano a verificarsi crimini di guerra. Il diritto internazionale umanitario continua ad essere violato con frequenza" ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, a Bruxelles a margine della conferenza sul futuro della Siria.

"Il Consiglio di sicurezza - ha continuato - si riunirà oggi: abbiamo chiesto che i responsabili dei crimini rendano conto delle loro azioni e sono sicuro che il Consiglio di sicurezza sarà all'altezza delle proprie responsabilità". "Nello stesso tempo - ha proseguito Guterres - questi accadimenti dimostrano quanto è importante questa conferenza e quanto sia importante riunire la comunità internazionale, per potere esercitare pressione sulle parti in conflitto e sui Paesi che hanno influenza sulle parti in conflitto perché mettano da parte le loro differenze".

Per Guterres occorre "capire che c'è un bisogno fondamentale di mettere fine a questa guerra". Bisogna "fare in modo che ad Astana si decida, si implementi e si monitori un vero cessate il fuoco e fare in modo che a Ginevra i colloqui di pace siano di sostanza e procedano verso una soluzione politica".

"Nello stesso tempo, non dimentichiamo il bisogno che la comunità internazionale si assuma le proprie responsabilità, per fornire aiuti umanitari in modo efficace alla popolazione siriana, che soffre in modo orribile nel Paese, e ai rifugiati siriani che spesso si trovano in condizioni terribili - ha aggiunto Guterres - Serve sostegno per i Paesi che ospitano i rifugiati, che lavorano per il bene comune e non ricevono abbastanza solidarietà dalla comunità internazionale".

USA, FRANCIA E GB PROPONGONO RISOLUZIONE CONDANNA ATTACCO CHIMICO - Stati Uniti, Francia e Regno Unito hanno messo a punto e proposto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite una bozza di risoluzione che condanna l'attacco e chiede un'inchiesta su quanto avvenuto. La risoluzione, un documento di due pagine di cui l'agenzia di stampa Dpa anticipa alcuni contenuti, richiede a Damasco informazioni precise sulle operazioni di ieri e i piani di volo dell'aeronautica, compresi i nomi dei piloti militari.

Inoltre, riporta la Dpa nel giorno in cui si riunirà d'urgenza il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il documento chiede accesso alle basi aeree militari da cui sarebbero partite le operazioni, secondo l'Opac incaricata di indagare, e richiede incontri entro cinque giorni con i generali siriani e la leadership di Damasco. La risoluzione minaccia sanzioni, comunque non previste direttamente dal testo, contro il governo del leader siriano Bashar al-Assad che, dall'inizio del conflitto in Siria nel 2011, è stato più volte accusato per l'uso di armi chimiche.

LA VERSIONE DI MOSCA - Secondo la ricostruzione dei fatti fornita dal ministero della Difesa russo dopo la strage di Khan Sheikhun, all'origine delle denunce di un attacco con armi chimiche ci sarebbe un bombardamento dell'aeronautica siriana contro un "deposito terroristico" in cui era contenute "sostanze tossiche" usate per produrre proiettili contenenti agenti chimici.

"Secondo i sistemi di controllo dello spazio aereo russi, ieri tra le 11.30 e le 12.30 ore locali l'aviazione siriana ha condotto un raid aereo alla periferia orientale di Khan Sheikhun, colpendo un deposito di munizioni dei terroristi", ha dichiarato il generale Igor Konashenko, secondo quanto riporta il sito dell'agenzia Tass, precisando che questo deposito "ospitava un laboratorio per la produzione di proiettili contenenti agenti tossici".

Ieri il ministero della Difesa russo aveva diffuso un comunicato con cui venivano smentite con forza le notizie circolate riguardo alla partecipazione delle forze russe al bombardamento. Mentre il regime siriano ha negato categoricamente ogni responsabilità dell'attacco chimico. "Non abbiamo usato armi chimiche finora e non le useremo in futuro", ha dichiarato un portavoce dell'esercito siriano.

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