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Brexit, Londra avvisa Bruxelles: "Ue rischia di pagare il conto del divorzio"

13 maggio 2017 | 15.53
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(Bloomberg photo /Luke MacGregor) - Bloomberg
(Bloomberg photo /Luke MacGregor) - Bloomberg

Alla fine potrebbe dover essere Bruxelles a dover pagare il conto della Brexit. E' quanto sostiene il ministro degli Esteri britannico Boris Johnson, in un'intervista al Daily Telegraph, nella quale sostiene che ci siano "argomenti molto buoni" in base ai quali al Regno Unito potrebbe chiedere il denaro indietro alla Ue. "Stanno cercando di dissanguare il Paese con il loro conto", attacca Jonhson, secondo il quale "la logica dietro tutto questa è assolutamente pretestuosa".

Secondo le indiscrezioni circolate nelle settimane scorse, Bruxelles avrebbe quantificato in circa 60 miliardi di euro il conto che Londra dovrebbe pagare per la Brexit, ma il Financial Times è arrivato a parlare addirittura di 100 miliardi.

Si è già visto "dal modo vergognoso" con il quale Bruxelles ha trattato la cena fra Theresa May e Jean Claude Juncker, quanto l'Ue sia "spietata nelle sue tecniche negoziali", ha detto Johnson riferendosi alle indiscrezioni fatte filtrare sulla stampa sull'incontro fra la premier britannica e il presidente della commissione Ue. Loro, ha aggiunto, "giocheranno sporco. E noi dobbiamo essere fermi e diffidenti".

"Vogliono dissanguare questo paese con il loro conto spese - incalza Johnson - La logica dietro tutto questo è assolutamente pretestuosa, l'idea che dovremmo essere presi all'amo per ogni dichiarazione stampa diffusa dalla Commissione per annunciare finanziamenti miliardari per la pesca di gamberetti nello Yucatan o qualsiasi altra cosa non è ragionevole". "Jean Claude Juncker pensa di essere l'Hotel California da cui non si può mai andar via", ha proseguito, citando la canzone degli Eagles. "Potremmo benissimo andarcene (senza pagare). Theresa May ha ragione, nessun accordo è meglio di un cattivo accordo e l'ansia sulle conseguenze di un fallimento mi ricorda il panico per il 'millennium bug'", ha detto ancora, citando l'allarme per un temuto crack informatico allo scadere del millennio, che poi non si verificò.

Secondo Johnson ci sono "molti buoni argomenti" per sostenere che potrebbe essere Bruxelles a pagare per il divorzio. "Ci sono dei beni - ha spiegato - Non voglio entrare troppo nei dettagli del negoziato, ma ci sono dei beni che condividiamo, che abbiamo pagato per anni e per i quali sarà necessaria una giusta valutazione. Penso che il conto che ci viene ora presentato sia assurdo".

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