Una foto che ritrae Ariana Grande con il volto (apparentemente) sporco di sangue. Un'immagine condivisa su Instagram che lascia presupporre che la cantante idolo dei teenager sia rimasta ferita nell'attacco alla Manchester Arena e che, invece, è stata scattata sul set di una serie televisiva nel 2015. E' una delle tante fake news circolate in rete all'indomani dell'esplosione avvenuta lunedì sera nella città britannica. Falsi appelli di persone scomparse e ipotesi fittizie sull'identità degli attentatori rimbalzate sul web senza avere alcun fondamento. Foto rubate da internet e utilizzate da troll per fingersi amici e familiari dei dispersi. Come quella di un bambino con la sindrome di down, scattata per un marchio di abbigliamento e usata per ricercare un immaginario bambino di nome Frank che la notte dell'attacco sarebbe stato al concerto con il fratello. E ancora, la foto di una bambina australiana utilizzata per lanciare l'allarme della sua scomparsa. "Qualcuno ha usato una foto di Gemma in un falso profilo su Twitter sostenendo che si tratti di un amico disperso nella tragedia di Manchester", ha smentito la mamma su Facebook, "non capirò mai questa cosa bizzarra di fingere di essere qualcun altro online".
#RoomForManchester and heartless trolls. The very best and worst of #socialmedia, all at the same time. https://t.co/NfJhwmVwH7 @Telegraph pic.twitter.com/ZGE1u02mep
— Melissa Drozdowski (@Melissa_iPR) 23 maggio 2017