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6 fanatici Isis, ecco chi sono i killer di Teheran

08 giugno 2017 | 08.56
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(Afp)
(Afp)

Gli assalitori che hanno attaccato ieri il Parlamento di Teheran e il mausoleo dell'imam Khomeini erano cittadini iraniani che erano entrati a far parte del sedicente Stato Islamico (Is). Lo ha reso noto il vice segretario del Consiglio nazionale supremo della sicurezza dell'Iran, Reza Seifollahi, alla tv di Stato. I sei assalitori ''erano iraniani e avevano aderito a Daesh (l'Is, ndr) da alcune zone dell'Iran'', ha spiegato Seifollahi. Quello di ieri è il primo attacco rivendicato dall'Is in Iran. Teheran è impegnata a combattere il gruppo jihadista in Iraq e Siria.

La polizia iraniana ha fermato sei sospetti in relazione agli attentati ed è quindi stata aumentata la presenza di poliziotti nelle strade di Teheran e nelle stazioni della metropolitana. Un maggiore dispiegamento di uomini della sicurezza nella capitale iraniana era stato annunciato dal vice ministro degli Interni Mohammad Hossein Zolfaghari alla tv di Stato, dove aveva parlato di un ''aumento delle attività delle forze dell'ordine''.

Intanto, è salito a 13 morti il bilancio delle vittime. Lo ha reso noto il responsabile dei servizi di Pronto soccorso dell'Iran, Pir-Hossein Koulivand, all'agenzia di stampa Iran. ''Il bilancio dei morti degli attacchi terroristici era in precedenza di 12, ma sfortunatamente un altro cittadino ferito è deceduto in ospedale portando il numero a 13'' vittime, ha spiegato. E' inoltre salito a 52 il numero dei feriti, ha aggiunto, precisando che sono invece 15 le persone dimesse dall'ospedale. Tra i feriti, sei si trovano in terapia intensiva, mentre 31 restano ricoverati, ha spiegato Koulivand.

Ira Teheran contro Trump: "Ripugnanti le condoglianze per gli attacchi"

Con gli attacchi sferrati ieri in Iran i terroristi hanno voluto colpire la ''sede della democrazia''. Così su Twitter il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif. ''I despoti che sponsorizzano il terrorismo minacciano di portare lo scontro nella nostra patria. I nostri vicini attaccano ciò che i loro padroni disprezzano più: la sede della democrazia'', ha postato Zarif

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