"Se Comey sarà sotto la minaccia di una persecuzione politica, siamo pronti ad accoglierlo da noi". Con questa che a molti è suonata come una vera e propria provocazione, Vladimir Putin si è detto pronto ad offrire asilo politico all'ex direttore dell'Fbi licenziato da Donald Trump per il modo in cui stava conducendo l'inchiesta sul Russiagate.
Putin ha paragonato infatti la decisione del super poliziotto di diffondere dettagli della sua conversazione con il presidente - per la quale Trump lo ha accusato di essere un 'leaker', cioè responsabile di fughe di notizie, anche se in effetti Comey non ha consegnato alla stampa nessun documento top secret - a quella di Edward Snowden, la talpa della Nsa a cui Mosca ha concesso l'asilo, proprio mentre l'Fbi lo aveva designato come super ricercato per aver diffuso i segreti sui programmi di intercettazione Usa.
"Questo è strano, in che modo il direttore dell'Fbi è differente da Snowden? - ha detto ancora il presidente russo nella conferenza in cui ha risposto in videoconferenza alle domande di ascoltatori - non è il capo dei servizi speciali, ma un attivista per i diritti umani".
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