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Kim sfida il mondo, le sanzioni per 'disarmarlo'

07 settembre 2017 | 07.01
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(AFP PHOTO)
(AFP PHOTO)

Kim Jong-Un continua ad alzare il livello della tensione. Una strategia portata avanti da mesi dal leader nordcoreano che alterna minacce a test missilistici. L'ultima intimidazione in ordine di tempo lanciata da Pyongyang riguarda "conseguenze catastrofiche" in caso di nuove sanzioni. "Risponderemo [...] con il nostro personale modo di passare alla controffensiva" ha dichiarato il ministero degli Esteri del regime del 'regno eremita'.

Sono proprio le sanzioni (sette serie adottate dall'Onu dal 2006), al di là del lavoro della diplomazia, il meccanismo attraverso il quale Stati Uniti, Giappone ed Europa cercano di interrompere questa escalation. Oltre a quelle del Consiglio di Sicurezza, restrizioni contro Pyongyang sono arrivate anche da Washington e Tokyo. L'obiettivo di tutti, Russia compresa, è la denuclearizzazione della penisola coreana.

Tra le sanzioni imposte finora ci sono il divieto totale delle esportazioni di carbone e ferro, il blocco delle vendite internazionali di minerali e frutti di mare, nonché il divieto di viaggi e il blocco dei beni di individui e aziende. Pacchetto che mira a tagliare di un terzo le entrate della Corea del Nord.

Dopo l''ultimo test realizzato da Pyongyang, il premier giapponese Shinzo Abe e la cancelliera tedesca Angela Merkel si sono trovati d'accordo sulla necessità di andare verso nuove e più dure sanzioni con una nuova risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

6 SETTEMBRE - C'è chi la vede diversamente: Mosca infatti afferma di non accettare una Corea del Nord nuclearizzata ma sottolinea anche di non credere in una soluzione della crisi basata solo su sanzioni e pressioni, secondo quanto dichiarato da Putin dopo l'incontro con il presidente sudcoreano Moon Jae In a Vladivostock.

4 SETTEMBRE - Al momento, Kim Jong-Un non sembra essere stato 'disinnescato' dalle restrizioni severe degli ultimi mesi. La portavoce per gli Affari Esteri della Commissione europea, Catherine Ray, ricorda che l'Ue "ha già delle sanzioni, misure autonome estremamente estese" in vigore nei confronti della Corea del Nord. Adottare "misure aggiuntive - aggiunge - è un'opzione disponibile nell'Ue, ma le decisioni spettano al Consiglio".

3 SETTEMBRE - Anche il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, dice che l'Ue è disposta rafforzare le sanzioni contro la Nordcorea, alla luce dell'ultimo test nucleare di Pyongyang. L'esperimento con la bomba H voluto da Kim Jong-Un "costringe la comunità internazionale a unirsi in una reazione rapida e decisiva".

31 AGOSTO - Riferimenti a nuove sanzioni (l'ultimo pacchetto risale ad inizio agosto) vengono fatti anche da fonti diplomatiche del Palazzo di Vetro che, parlando con l'AdnKronos, ricordano però come nel breve periodo è da escludere che possano essere decise - nonostante gli appelli a rafforzare misure restrittive di Paesi come Stati Uniti, Giappone o Gran Bretagna - "anche perché, per valutare l'effetto dell'applicazione delle sanzioni sul Paese colpito, ci vogliono mesi, se non un anno".

31 AGOSTO - Lo stesso giorno l'ambasciatore inglese Matthew Rycroft sostiene che nuove eventuali sanzioni Onu potrebbero colpire i lavoratori nordcoreani in Russia e Cina. Secondo le stime delle Nazioni Unite, più di 50.000 nordcoreani lavorano all'estero, perlopiù in Cina e Russia, portando tra i 1,2 e i 2,3 miliardi di dollari ogni anno nel loro Paese.

25 AGOSTO - Il Giappone rafforza le proprie sanzioni: imposte misure restrittive contro quattro società cinesi, due imprese della Namibia, una persona cinese e un nordcoreano con l'accusa di essere coinvolti nello sviluppo del programma missilistico e nucleare di Pyongyang.

22 AGOSTO - Gli Stati Uniti impongono nuove sanzioni nei confronti di 16 aziende e individui cinesi e russi accusati di fornire aiuto alla Corea del Nord: le misure puntano a rafforzare la pressione su Pechino affinché spinga il regime di Kim Jong-Un a rinunciare allo sviluppo di tecnologie missilistiche e nucleari.

14 AGOSTO - La Cina annuncia che taglierà le importazioni di carbone, ferro, piombo e altri prodotti dalla Nordcorea nel rispetto delle sanzioni decise dall'Onu ad inizio agosto. Il ministero del Commercio cinese spiega che i carichi già inviati e che si trovano in transito verranno accettati e lo stop delle importazioni scatterà alla mezzanotte del 5 settembre. Oltre l'80% del commercio estero della Corea del Nord passa attraverso la Cina.

Pechino rifornisce di greggio Pyongyang, tenendo di fatto in vita le raffinerie nordcoreane (il regime non produce né carbone né petrolio e lo importa dall'estero): se la Cina chiudesse l'oleodotto, troncando i rifornimenti, l'economia di Pyongyang crollerebbe. Ma l'ipotesi appare piuttosto remota, visto che la Cina ha in ballo diversi interessi.

Secondo l'analisi di Jennifer Lind della 'Cnn', i cinesi temono che una massiccia pressione economica possa far collassare il regime di Kim Jong-Un, scatenando il caos nel Paese e avviando una serie di problemi a lungo termine tra i quali l'arrivo di migliaia di rifugiati verso i confini cinesi.

5 AGOSTO - In risposta al lancio di due missili intercontinentali (4 e 28 luglio), le Nazioni Unite approvano quello che viene considerato "il pacchetto unico di misure più pesante mai introdotto contro il regime nordcoreano, la risoluzione più stringente contro un Paese nell'arco di una generazione", come affermato dalla rappresentante americana all'Onu, Nikki Haley.

Il Consiglio di sicurezza approva all'unanimità misure restrittive per tagliare gli introiti delle esportazioni di un terzo, ovvero 1 miliardo di dollari (calcoli del Dipartimento di Stato americano). Proibite completamente le esportazioni di carbone - che da solo vale 400 milioni di dollari all'anno - e acciaio, così come quelle di pesce (300 milioni) e piombo.

Viene poi introdotto il tetto di 50mila al numero di lavoratori nordcoreani all'estero, le cui rimesse finiscono quasi interamente nelle casse del governo. Bando alla concessione di visti e congelamento dei beni per altre 9 persone e congelamento per i beni di 4 società fra cui lo studio d'arte Mansudae, specializzato nella produzione di statue in stile realismo sovietico e nordcoreano, e la Banca del commercio estero.

2 AGOSTO - Trump firma la legge, approvata dal Congresso, che prevede nuove sanzioni contro la Corea del Nord (ma anche Russia e Iran). Il presidente sottolinea però come, "nonostante io sia a favore di misure dure per punire e scoraggiare comportamenti aggressivi e destabilizzanti" da parte di tali nazioni, "questa legge sia significativamente imperfetta".

Nel disegno di legge approvato dal Senato americano con 98 voti a favore e 2 contrari (alla Camera hanno votato a favore 419 deputati, tre i contrari) sono inclusi limiti al potere del presidente, vietandogli di alleggerire o revocare le sanzioni russe senza approvazione del Congresso. Le restrizioni verso Pyongyang hanno come obiettivo le armi nucleari e i programmi missilistici nonché lo sfruttamento del lavoro, mentre riguardo all'Iran mirano a colpire attività terroristiche, abusi dei diritti umani e programmi balistici.

29 GIUGNO - Gli Stati Uniti impongono sanzioni ad una banca cinese per i suoi rapporti con la Corea del Nord: il segretario al Tesoro annuncia che la Banca di Dandong è stata "tagliata fuori" dal sistema finanziario americano.

3 GIUGNO - Il Consiglio di Sicurezza Onu approva il rafforzamento delle sanzioni contro Pyongyang a seguito di una serie di test missilistici. Dall'insediamento del nuovo presidente sudcoreano, il 10 maggio scorso, Pyongyang ha condotto quasi un test missilistico alla settimana.

La risoluzione impone il divieto di viaggio e il congelamento dei beni ad un nuovo gruppo di 14 alti funzionari nordcoreani: tra questi Cho Il U, considerato il capo delle operazioni dei servizi segreti nordcoreani all'estero. Congelamento globale dei beni per 4 istituzioni finanziarie, compresa la banca nazionale Koryo.

16 MAGGIO - Le Nazioni Unite condannano il lancio del missile balistico del 14 maggio, minacciando un inasprimento delle sanzioni ed esortando Pyongyang a mostrare "un impegno sincero alla denuclearizzazione attraverso azioni concrete", sottolineando l'importanza di "lavorare per ridurre le tensioni".

6 APRILE - L'Unione europea impone nuove sanzioni, ampliando divieti sugli investimenti in alcuni settori e vietando alle aziende di offrire taluni servizi nel Paese nordcoreano. La decisione arriva, ancora una volta, dopo test missilistici effettuati dal regime di Kim Jong-Un. In particolare vengono vietati gli investimenti nell'industria collegata alle armi convenzionali della Nordcorea, nella metallurgia e nell'aerospaziale.

Viene vietato inoltre fornire a persone nel Paese servizi informatici - tra cui elaborazione dei dati, corsi di formazione, manutenzione e consulenza per l'installazione dell'hardware - e di produzione dell'industria chimica, all'industria mineraria e di raffinazione. Le nuove misure aggiungono poi 4 persone alla lista Ue delle personalità a cui è vietato concedere il visto.

31 MARZO - Arrivano altre restrizioni americane. Il Dipartimento del Tesoro Usa annuncia sanzioni contro 11 responsabili d'azienda e una società nordcoreana: la maggior parte delle persone sanzionate sono in Cina o in Russia, dove lavorano per società che si occupano di materiali, tecnologie e finanziamenti per l'industria nordcoreana della difesa.

La società sanzionata è la Paeksol Trading Corporation, che esporta carbone e minerali di ferro verso la Nordcorea. Le sanzioni vietano ogni tipo di commercio con questi individui e queste società e si aggiungono alla serie di altre misure adottate dal Consiglio di Sicurezza Onu.

27 FEBBRAIO - Il Consiglio Ue amplia le sanzioni contro Pyongyang: misure basate sulle restrizioni delle Nazioni Unite e che includono una stretta ulteriore alle transazioni di carbone e ferro provenienti dal Paese e un divieto delle importazioni di rame, nichel, argento, zinco e di statue provenienti dalla Corea del Nord.

Bandite anche le esportazioni di elicotteri e navi verso la Nordcorea, mentre le restrizioni già in vigore nel settore trasporti e in quello finanziario vengono inasprite: ad esempio, le missioni diplomatiche nordcoreane e i diplomatici del 'regno eremita' non potranno avere più di un conto bancario nell'Ue. Previste anche restrizioni per l'uso di immobili della Corea del Nord nel territorio dell'Unione.

Si chiede inoltre agli Stati Ue di adottare ulteriori misure per evitare che cittadini nordcoreani possano studiare materie sensibili in grado di contribuire ai programmi balistici e nucleari del regime. Si sospende poi la cooperazione tecnica e scientifica che coinvolga persone o gruppi sponsorizzati o appartenenti alla Corea del Nord, fatta eccezione per gli scambi nel campo della medicina.

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