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Kim sfida l'Onu: "Scellerata provocazione"

13 settembre 2017 | 08.44
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Kim Jong-un (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Kim Jong-un (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Le ultime sanzioni contro la Corea del Nord approvate del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, sono il "prodotto di una scellerata provocazione". Ad affermarlo è il ministero degli esteri di Pyongyang che, in una nota rilanciata dalla Kcna, accusa la risoluzione "fabbricata" dagli Usa con "metodi spregevoli e viziosi" per colpire il suo "legittimo diritto all'autodifesa".

Secondo il ministero, la risoluzione, passata dopo che il regime ha detto di aver testato una bomba all'idrogeno il 3 settembre, rafforza la determinazione della Corea del Nord a "seguire questa strada a passo più sostenuto senza minime deviazioni fino alla fine della battaglia"

La dichiarazione segue la critica del diplomatico nordcoreano Han Tae Song che ieri, a una conferenza sul disarmo a Ginevra ha affermato che "le sanzioni e la campagna di pressione del regime di Washington per cancellare completamente la sovranità della Repubblica popolare di Corea e il diritto alla sua esistenza sta raggiungendo un livello estremamente sconsiderato".

Intanto, il ministro della Difesa di Seul, Song Young-moo ha annunciato la creazione entro la fine dell'anno di un'unità delle forze speciali descritta come unità incaricata della decapitazione dei vertici del regime nordcoreano. Composta da militari di elite, in grado di essere dispiegata nel giro di 24 ore l'unità, ufficialmente nota con il nome di Spartan 3000 non ha il compito specifico di colpire il leader nordcoreano ma sicuramente quello di intimidire il vicino scoraggiandolo dalla tentazione di attaccare per primo.

Secondo funzionari della Difesa di Seul, l'unità sarebbe in grado di compiere raid notturni attraverso il confine a bordo di elicotteri ed aerei da trasporto appositamente attrezzati. "Raramente un governo annuncia pubblicamente una strategia di eliminazione di un capo di stato - commenta il New York Times - ma la Corea del sud vuole che il vicino tema le conseguenze di un ulteriore sviluppo del proprio arsenale nucleare. E la posizione sempre più aggressiva del sud ha anche lo scopo di spingere la Corea del nord ad accettare l'offerta di colloqui del presidente Moon Jae-in".

“La migliore forma di deterrenza che abbiamo - a parte la scelta di dotarci anche noi di armi nucleari - è fare in modo che Kim Jong-un tema per la propria vita", spiega Shin Won-sik, generale ed ex stratega militare sudcoreano, citato dal quotidiano statunitense.

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