Un'arma per ogni americano. Circa 256 milioni di 'guns' negli Stati Uniti. Sono le cifre di una ricerca pubblicata dal Guardian e tornata di attualità dopo la drammatica strage di Las Vegas, che con ogni probabilità riaccenderà il dibattito sulla vendita e il possesso. Tra i dati più significativi e allarmanti, spicca quello secondo cui la metà delle armi denunciate -circa 133 milioni di pezzi- sono nelle mani del 3% della popolazione adulta. In sostanza, un gruppo ristretto che comprende individui dotati in media di 17 armi a testa. L'indagine condotta dagli atenei di Harvard e Northeastern nel 2015 offre un quadro inquietante, se si considera che dal 1994 ad oggi la dotazione complessiva di armi è aumentata di 70 milioni di unità. Il profilo del 'gun owner' non è cambiato negli ultimi anni: bianco, di orientamento conservatore, vive fuori dalle grandi città. Il possesso legale è una prerogativa soprattutto dei bianchi (25%), seguiti da ispanici (16%) e afro-americani (14%). Il reddito ovviamente incide sulla possibilità di acquistare legalmente un pezzo: all'armeria si rivolge chi, in media, guadagna almeno 25.000 dollari ogni anno. Il 30% dei conservatori dichiara il possesso di un'arma, rispetto al 19% dei moderati e al 14% dei liberali. Il background militare, prevedibilmente, influisce: il 44% dei veterani possiede o ha posseduto una pistola o un fucile. L'acquisto rimane una prerogativa maschile, visto che le donne che si rivolgono alle armerie rappresentano una porzione ridotta (12%) del mercato.