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'No alle armi nucleari', Nobel Pace a campagna Ican

06 ottobre 2017 | 11.13
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(Afp)
(Afp)

La campagna internazionale per abolire le armi nucleari (Ican) è il vincitore del Premio Nobel per la Pace 2017. Lo ha annunciato oggi il comitato norvegese del Nobel affermando che con questo premio si vuole riconoscere "il suo lavoro per attirare l'attenzione alle catastrofiche conseguenze umanitarie di ogni uso di armi nucleari".

"Stiamo mandando un messaggio a tutti gli stati in particolare agli stati nucleari", ha detto, illustrando le motivazioni del premio, la presidente del Comitato del Nobel norvegese, Berit Reiss-Andersen. L'assegnazione all'Ican incarna le "intenzioni di Alfred Nobel" ovvero risponde "a tre criteri del premio: la promozione della fraternità tra le nazioni, l'avanzamento del disarmo e del controllo delle armi e la promozione di congressi di pace".

"L'Ican - ha aggiunto Berit Reiss-Andersen - è fortemente impegnata nel raggiungimento del disarmo nucleare" e "ha giocato un ruolo importante". "E' ferma convinzione del comitato Nobel - ha riferito - che l'Ican più di ogni altro abbia dato un contributo enorme e un nuovo vigore al progetto di un mondo senza armi nucleari".

La campagna internazionale lanciata nel 2007, che oggi conta 468 gruppi in 101 Paesi, mira a promuovere la piena applicazione del Trattato per la proibizione delle armi nucleari, approvato il 7 luglio 2017 con l'adesione di 122 Paesi. Tra i 69 Paesi che non hanno partecipato formalmente ai negoziati vi sono ovviamente quelli con armi nucleari: Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Francia, Cina, Israele, India, Pakistan e Corea del Nord.

IL TRATTATO - Lo strumento principe della campagna dell'Ican è il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari che è stato approvato all'Assemblea Onu lo scorso 7 luglio con 122 voti favorevoli, uno contrario e un astenuto.

"Profondamente preoccupati delle catastrofiche conseguenze umanitarie che deriverebbero da qualsiasi uso di armi nucleari, e riconoscendo la conseguente necessità di eliminare completamente tali armi", i firmatari del trattato si impegnano a non sviluppare, testare, produrre, trasferire o possedere armi nucleari "in nessuna circostanza". E' vietata anche la minaccia di far ricorso alle armi atomiche.

Al momento il trattato è stato firmato da 53 paesi: Algeria, Austria, Bangladesh, Brasile, Capoverde, Centrafrica, Cile, Comore, Congo, Repubblica Democratica del Congo, Costarica, Costa d'Avorio, Cuba, Ecuador, El Salvador, Figi, Gambia, Ghana, Guatemala, Guyana, Honduras, Indonesia, Irlanda, Kiribati, Laos, Libia, Liechtenstein, Malawi, Madagascar, Malaysia, Messico, Nepal, Nuova Zelanda, Nicaragua, Nigeria, Palau, Palestina, Panama, Paraguay, Perù, Filippine, Samoa, San Marino, Sao Tomè e Principe, Sudafrica, Thailandia, Togo, Tuvalu, Uruguay, Vanuatu, Stato del Vaticano, Venezuela e Vietnam. Solo tre paesi l'hanno ratificato: Vaticano, Thailandia e Guyana.

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