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Battisti torna libero: è già a casa a San Paolo

07 ottobre 2017 | 08.16
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Cesare Battisti (Afp)
Cesare Battisti (Afp)

Cesare Battisti di nuovo libero. E' già nella sua casa sul litorale di San Paolo l'ex terrorista dei Pac Cesare Battisti, scarcerato dopo l'arresto di mercoledì scorso a Corumba, al confine con la Bolivia, e dopo la concessione della libertà provvisoria, con obbligo di firma, concessagli dal giudice José Marcos Lunardelli del Tribunale Federale Regionale si richiesta avanzata dai legali di battisti. L'ex Pac si era imbarcato per San Paolo questa mattina dall'aeroporto internazionale di Campo Grande dopo aver lasciato Corumba. "Cesare è arrivato questa mattina presto", ha detto a G1 uno degli avvocati di Battisti, Ottaviano Steve Maningat.

Il giudice José Marcos Lunardelli del Tribunale Federale Regionale ha concesso la libertà provvisoria . Ad annunciarlo sono stati gli stessi difensori dell'ex terrorista, Igor Sant'Anna Tamasauskas e Otávio Mazieiro.

Il giudice - si legge sul sito di 'O'Globo' - ha imposto a Battisti di presentarsi mensilmente per dimostrare la sua effettiva presenza nel luogo in cui risiede, che non potrà lasciare senza autorizzazione della giustizia.

Lo stesso quotidiano brasiliano aveva rivelato che il governo di Michel Temer avrebbe un "piano" già pronto per estradare Battisti in Italia. L'ex terrorista verrebbe rimandato nel nostro Paese con un aereo della Polizia Federale proveniente direttamente da Corumbà, la cittadina del Mato Grosso del Sud, al confine con la Bolivia, dove è stato arrestato con l'accusa di aver violato gli obblighi imposti al suo status di rifugiato.

L'ex membro dei 'Proletari armati per il comunismo', rifugiatosi in Brasile nel 2004, è stato bloccato mercoledì scorso nella città di Corumbá, al confine tra il Brasile e la Bolivia, mentre stava tentando di fuggire in Bolivia. Non è la prima volta che viene preso mentre tenta di scappare.

L'ex terrorista, diventato scrittore, è stato condannato all'ergastolo in contumacia in via definitiva per quattro omicidi, commessi negli anni di piombo. Il 25 settembre scorso l'Italia aveva chiesto al Brasile di rivedere la decisione con la quale l'allora presidente Luiz Inacio Lula da Silva, nel 2010 negò l'estradizione, accordandogli lo status di rifugiato.

Caso Battisti, come funziona l'estradizione

"Per dare un giudizio bisognerà conoscere gli atti. Quello che va precisato è che la scarcerazione riguarda l'ultima condotta contestata a Battisti per la quale peraltro era stata concessa in un primo momento la custodia cautelare in carcere. Questo non incide a mio parere nel procedimento di estradizione che stiamo seguendo con determinazione e con cautela, come ha già detto il ministro", spiega al Giornale Radio Rai il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Ferri. "E' chiaro che questo episodio aveva aggravato ulteriormente la posizione di Battisti - sottolinea Ferri - anche perché fino a oggi le autorità brasiliane con un decreto emesso dal presidente Lula anni fa gli avevano concesso lo status di rifugiato e quindi Battisti aveva ottenuto il diritto di asilo. Lo Stato italiano aveva già ottenuto dalle autorità giudiziarie brasiliane il via libera all'estradizione che aveva completato il suo iter giurisdizionale, interrotto dal decreto di Lula".

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