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Chi era la blogger anti-corrotti uccisa a Malta

17 ottobre 2017 | 11.10
LETTURA: 4 minuti

Daphne Capuana Galizia (Afp) - AFP
Daphne Capuana Galizia (Afp) - AFP

"Ci sono criminali ovunque si guarda adesso. La situazione è disperata". Così scriveva su 'Running Commentary', il suo popolarissimo blog, la giornalista Daphne Caruana Galizia poco prima di rimanere uccisa nell'esplosione della sua auto a Bidnija, nella parte centro-settentrionale di Malta. Reporter scomoda e per niente incline ai compromessi, Caruana Galizia era famosa per il suo stile diretto. Non faceva sconti a nessuno, nel suo mirino erano finiti politici e affaristi di primo piano. Era stata lei a indagare sul coinvolgimento di personalità maltesi nei cosiddetti Panama Papers ed era stata sempre lei a sollevare lo scandalo che aveva coinvolto la moglie del primo ministro maltese Michelle Muscat portando il Paese a elezioni anticipate.

CHI ERA - Nata a Sliema, città maltese pochi chilometri a nord rispetto a La Valletta, la giornalista e blogger aveva 53 anni. Viveva a Bidnija, un borgo nei confini di Mosta, a poca distanza dal luogo dell'esplosione. Era sposata con un avvocato, Peter Caruana Galizia, con il quale aveva tre figli. Lo scorso anno era stata nominata dal sito Politico.Eu, l'edizione dedicata all’Europa di Politico.Com, uno dei più influenti giornali online americani, come una delle "28 persone che stanno formando, scuotendo e agitando l'Europa" per aver fatto emergere i nomi delle personalità maltesi coinvolte nei Panama Papers.

LA CARRIERA - Nota per le sue inchieste e per il suo blog senza filtri 'Running Commentary', Caruana Galizia ha iniziato la sua carriera nel 1987 per l'edizione domenicale del Times of Malta, per poi diventare condirettore del Malta Independent, nel quale è successivamente passata al ruolo di editorialista. Ha anche lavorato per la rivista Taste&Flair. Qualche anno fa ha aperto il suo blog che le ha fatto guadagnare ammirazione da parte dei lettori per le sue coraggiose critiche, ma le ha anche procurato molti nemici. Per i suoi editoriali, scrive 'MaltaToday', ha dovuto affrontare diverse cause per diffamazione.

LE INCHIESTE - E' stato proprio attraverso il suo blog che lo scorso anno ha scoperto l'esistenza di due società di Panama riconducibili a Konrad Mizzi, allora ministro dell'Energia e della Salute, e a Keith Schembri, capo dello staff del primo ministro maltese Joseph Muscat. Nell'aprile di quest'anno la giornalista ha sostenuto che la società Egrant, la terza compagnia coinvolta nei Panama Papers, fosse di proprietà di Michelle Muscat, moglie del primo ministro maltese. Lo scandalo ha portato a elezioni anticipate di giugno, vinte nuovamente dai Laburisti di Muscat.

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