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Spagna

Catalogna, è scontro con Madrid

19 ottobre 2017 | 09.18
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(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Tempo scaduto per la Catalogna, Madrid sabato avvierà la sospensione dell'autonomia della regione. Alla scadenza del secondo ultimatum che il premier Mariano Rajoy ha rivolto al presidente della Generalitat Carles Puigdemont, il governo spagnolo, insoddisfatto della risposta della Catalogna che chiede ancora il dialogo minacciando in caso contrario la dichiarazione d'indipendenza, annuncia l'attivazione sabato dell'articolo 155 e la sospensione dell'autonomia della Catalogna.

LA MOSSA DI MADRID - "Il governo della Spagna - si legge in un comunicato pubblicato dai media spagnoli - ha constatato alle 10 di questa mattina, ultima scadenza stabilita, il rifiuto del presidente della Generalitat della Catalogna di rispondere alla richiesta che gli era stata presentata lo scorso 11 ottobre in cui si chiedeva di dire in forma chiara e precisa se l'autorità della Catalogna avesse proceduto a dichiarare l'indipendenza di questa comunità autonoma e lo si sollecitava a ripristinare l'ordine costituzionale alterato".

"In conseguenza di ciò, il governo della Spagna - si legge - porterà avanti le procedure previste nell'articolo 155 della Costituzione per ripristinare la legalità nell'autogoverno di Catalogna. Il prossimo sabato il Consiglio dei ministri, riunito in forma straordinaria, approverà le misure che indirizzerà al Senato al fine di proteggere l'interesse generale degli spagnoli, tra cui i cittadini della Catalogna, e ripristinare l'ordine costituzionale della comunità autonoma".

Il governo - prosegue - è grato per l'appoggio delle distinte formazioni politiche con le quali sta concordando in questi momenti una risposta maggioritaria e consensuale alla sfida secessionista. Peraltro, denuncia l'atteggiamento tenuto dai responsabili della Generalitat che cercano, in modo deliberato e sistematicamente, lo scontro istituzionale a dispetto del grave danno che sta causando alla convivenza e struttura economica della Catalogna". "Il governo utilizzerà tutti i mezzi in suo potere per ripristinare quanto prima la legalità e l'ordine costituzionale, recuperare la convivenza pacifica tra cittadini e frenare il deterioramento economico che l'insicurezza giuridica sta causando in Catalogna".

LA LETTERA DI PUIGDEMONT - Puigdemont nella lettera a Rajoy chiede invece ancora l'avvio di un dialogo. "Se il governo dello stato spagnolo persiste ad impedire il dialogo e continuare la repressione, il Parlamento della Catalogna potrà procedere, se lo considererà opportuno, a votare la dichiarazione formale di indipendenza che non votò il 10 ottobre", scrive nella lettera.

A questo proposito, Puigdemont ribadisce che "è ancora vigente" la "sospensione" della ratifica dei risultati del referendum del primo ottobre. "Lo abbiamo fatto per favorire il dialogo che le istituzioni e i leader politici di tutta Europa e di tutto il mondo continuano a chiedere a me e a Lei", afferma ancora il leader catalano ricordando che per questo nella prima lettera inviata lunedì aveva proposto a Rajoy "un incontro che però non si è svolto".

Invece dell'apertura al dialogo, da Madrid è arrivato un rafforzamento della repressione, argomenta il presidente della Generalitat, che denuncia l'arresto dei presidenti dell'Assemblea Nacional Catalana e Omnium Cultural, associazioni "conosciute per l'azione civile, pacifica e democratica". "Se nonostante questi sforzi e la nostra volontà di dialogo, che l'unica risposta sia la sospensione dell'autonomia indica che non si ha coscienza del problema e che non si desidera dialogare", conclude Puigdemont riferendosi alla decisione di Madrid di avviare l'applicazione dell'articolo 155 per sospendere l'autonomia della Catalogna.

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