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Catalogna, Rajoy: "Articolo 155 unica riposta possibile"

25 ottobre 2017 | 12.08
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Mariano Rajoy (Foto Afp) - AFP
Mariano Rajoy (Foto Afp) - AFP

Mariano Rajoy ribadisce che l'intervento sull'autonomia della Catalogna, con l'attivazione dell'articolo 155, rappresenta "l'unica risposta possibile" alla sfida sovranista dell'esecutivo regionale di Carles Puigdemont, che domani potrebbe proclamare l'indipendenza.

Intervenendo al Congresso dei Deputati di Madrid in risposta a un intervento dell'indipendentista Joan Tardà, portavoce di Esquerra Republicana de Catalunya (ERC), che ha accusato il capo del governo spagnolo di chiudere al dialogo, Rajoy ha replicato che "la risposta del governo è l'unica possibile davanti alla posizione delle istituzioni catalane. "Assolvo ai miei obblighi, e lo faccio in risposta al disprezzo delle nostre leggi, della costituzione e dei milioni di cittadini della Catalogna che vedono che il loro governo ha liquidato la legge".

Il governo di Rajoy sabato ha ordinato sabato di intervenire con l'articolo 155 della Costituzione - un passo inedito di 40 anni di democrazia - con l'obiettivo di eliminare Puigdemont e il suo governo e indire elezioni autonome in sei mesi, tra le altre misure, in modo che la regione torni alla legalità.

Di fronte alle accuse di Tardà, che ha paragonato l'intervento del governo sulla vicenda Catalogna alla dittatura franchista, Rajoy ha replicato assicurando di essere stato sempre aperto al dialogo e ha affermato che l'unico dialogo proposto da Puigdemont doveva servire a negoziare "i termini e le scadenze dell'indipendenza della Catalogna". "Io non posso negoziare questo", ha aggiunto.

RICORSO - I gruppi al Senato dei partiti indipendentisti catalani Erc e il Pdecat hanno presentato un ricorso alla Corte costituzionale spagnola per impedire vengano trasmesse al Senato le misure contro la Generalitat catalana, decise dal governo, previste dall'attivazione dell'articolo 155.

I portavoce di Erc, Mirella Cortés, e del Pdecat, Josep Lluís Cleries, hanno spiegato che sono due i motivi fondamentali che hanno portato a questo ricorso. Il primo riguarda una disparità di trattamento a carico dei loro senatori, con la violazione dei loro diritti: si sostiene che nel trasmettere al Senato le richieste del governo, si sarebbe dovuto sentire prima la Giunta dei portavoce, organo in cui è rappresentata la maggioranza dei gruppi, mentre sono stati sentiti solo tre di essi, ovvero Pp, Psoe e Pnv. Il secondo motivo riguarda il fatto che il pacchetto di misure presentate dal governo, che comprende la sostituzione di funzionari eletti, non è conforme alla Costituzione.

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