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"Il calcio italiano ha toccato il fondo", caso Anna Frank fa il giro del mondo

26 ottobre 2017 | 12.32
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Germania, Stati Uniti, Inghilterra, Israele, Spagna. Lo scandalo degli adesivi con la foto di Anna Frank sta facendo il giro del mondo. La "vergogna" dell'Olimpico sta trovando ampio spazio su siti e giornali stranieri che non nascondono una grande indignazione per quanto accaduto. "Il calcio italiano ha toccato di nuovo il fondo",si legge sul sito della Cnn. "I sostenitori più incalliti della Lazio, chiamati ultras, hanno alle loro spalle una lunga storia di comportamenti antisemiti e il razzismo rappresenta ancora un enorme problema per il calcio italiano".

Oltreoceano, quella della Cnn non è l'unica voce che insiste sulla "fama razzista e antisemita" degli ultras della Lazio: "I cosiddetti ultras mostrano da anni tendenze neofasciste ed elogiano il Ventennio e Benito Mussolini. L'ultimo episodio è stato un' allarmante dimostrazione di antisemitismo" scrive il Los Angeles Times.

In tanti si soffermano sui passati episodi di razzismo e antisemitismo avvenuti nella Curva Nord dello stadio Olimpico, dal cartellone con la scritta "Auschwitz la vostra patria, i forni le vostre case" a quello esposto durante un derby con la Roma con le parole "Squadra di negri, curva di ebrei". Gli adesivi con Anna Frank, quindi, rappresenterebbero solo "la punta dell'iceberg" di una realtà preoccupante che va avanti da anni. "Il calcio italiano è antisemita nell'anima", si legge sul quotidiano israeliano Haaretz, "Ecco cosa significa essere ebrei e al tempo stesso tifosi in Italia: decenni di abusi, con la complicità degli stessi manager. L'episodio degli adesivi in Curva Sud non rappresenta nulla di nuovo: l'antisemitismo è profondamente radicato nella cultura calcistica italiana, ma la verità è che nessuno se ne preoccupa. Basti pensare che quegli adesivi circolavano già molti anni prima dello scoppio di quest'ultimo scandalo. Nessuno ha mai fatto niente, nonostante in Italia ci siano ben 30.000 ebrei, molti dei quali tifano per squadre italiane. Ma gli ultras sono troppo potenti, al punto tale che i manager stessi hanno paura a contrastarli".

Anche la decisione di far giocare i calciatori con la maglia raffigurante Anna Frank e la scelta di leggere un brano del Diario prima del fischio iniziale, non sono state molto apprezzate: "l'omaggio ad Anna Frank appare solo come una risposta frettolosamente pianificata agli oltraggi degli ultras", si legge su Haaretz.com. Dalla Spagna, El Mundo definisce quanto accaduto "un episodio che non ha niente a che fare con il calcio, un affronto vergognoso". Da molte parti arriva un invito ai tifosi italiani (quelli rappresentativi di un calcio sano) a prendere le distanze dalla violenza degli ultras. "Per i tifosi dotati di buon senso - si legge su Haaretz.com - è giunto il momento di far sentire la propria voce. Decenni di complicità del calcio italiano con l'antisemitismo devono finire."Anche in Germania si parla di un comportamento "scandaloso" da parte dei tifosi laziali e anche Der Spiegel dedica a questa vicenda ampio spazio, con un articolo dal titolo breve, ma molto eloquente: "Mai più, Lazio".

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