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Spagna

E' finito il sogno di Puigdemont

30 ottobre 2017 | 09.14
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(Foto AFP) - AFP
(Foto AFP) - AFP

Il presidente destituito della Generalitat catalana Carles Puigdemont e quattro dei suoi consiglieri sono a Bruxelles, dove avrebbero intenzione di chiedere l'asilo politico. E' quanto si legge sul sito della tv spagnola La Sexta. In particolare i quattro membri del governo con Puigdemont sarebbero Joaquim Forn, Meritxell Borrás, Dolors Bassa, Antoni Comín. I cinque avrebbero viaggiato da Barcellona a Marsiglia in auto per prendere poi un volo per Bruxelles.

Chi è l'avvocato di Puigdemont

"È in Belgio", ha confermato Me Paul Bekaert, specialista nei diritti umani, senza indicare se lo aveva incontrato fisicamente. L'avvocato ha dichiarato a un'agenzia belga di essere stato scelto come legale da Puigdemont, ma si è rifiutato di dire se con l'ex presidente catalano ha parlato delle possibilità di ottenere l'asilo in Belgio, invocando il segreto professionale.

Perché è scappato?

Se il presidente destituito della Catalogna, Carles Puigdemont, è a Bruxelles, questo "non è certamente non su invito della N-VA" ha detto, riportano i media belgi, il portavoce del partito nazionalista fiammingo Joachim Pohlmann, senza confermare o negare la presenza del politico catalano nella capitale belga. Anche il ministro dell'Interno Jan Jambon, membro anch'esso dell'Alleanza Neo-Fiamminga, "non è a conoscenza" del possibile arrivo di Puigdemont in Belgio, secondo il suo portavoce, che precisa anche che Jambon "non ha avuto alcun contatto" con il leader separatista negli ultimi giorni.

Secondo fonti del ministero dell'Interno di Madrid citate da LaVanguardia, l'esecutivo di Mariano Rajoy non è preoccupato per il viaggio di Puigdemont a Bruxelles, in quanto ciò che lo interessava era che l'ex 'President' non fosse al Palau de la Generalitat.

Oggi l'ufficio della Procura di stato spagnola ha formulato accuse di ribellione, sedizione e appropriazione indebita di fondi a carico di Puigdemont ed esponenti del suo governo. I leader del governo regionale in Catalogna "hanno creato una crisi istituzionale culminata nella dichiarazione unilaterale di indipendenza e ignorato completamente la nostra costituzione il 27 ottobre", ha affermato il procuratore generale Jose Manuel Maza. L'accusa di ribellione comporta pene detentive fino a 30 anni di carcere. Il procuratore ha anche lasciato aperta la possibilità di una carcerazione preventiva, riportano i media spagnoli.

Madrid ha scelto la linea del "minimo intervento" per gestire la giornata, potenzialmente esplosiva, del 'commissariamento' del governo catalano. Ai Mossos d'Esquadra, ora alla guida del vice di Josep Trapero che è stato rimosso dal suo incarico e messo sotto inchiesta, infatti è stata data indicazione di concedere agli ex ministri del governo catalano "alcune ore" oggi per poter entrare nei loro uffici a raccogliere le proprie cose.

Nelle prime ore del mattino, soltanto il consigliere per il Territorio e la Sostenibilità, Josep Rull, si era presentato in ufficio, alle 9.30 circa, uscendo però poi dopo appena 30 minuti per recarsi a una riunione del comitato nazionale del Pdcat.

Nell'ambito dell'applicazione dell'articolo 155 della Costituzione, votata venerdì dal Senato spagnolo, la gestione del governo autonomo catalano passa nelle mani di Madrid nella persona della vice presidente del Consiglio, Soraya Saenz de Santamaria, in vista delle elezioni del 21 dicembre.

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