La giudice dell'Audiencia Nacional Carmen Lamela ha emesso un mandato d'arresto europeo nei confronti del deposto presidente della Generalitat catalana, Carles Puigdemont. Stesso provvedimento anche nei confronti di 4 ex consiglieri che, come Puigdemont, attualmente si trovano in Belgio: Antoni Comin (Salute), Clara Ponsatí (Istruzione), Meritxell Serret (Agricoltura) e Lluis Puig (Cultura). Puigdemont e gli altri quattro sono accusati di ribellione, sedizione, malversazione, abuso d'ufficio e disobbedienza. La procura belga ha confermato di aver ricevuto il mandato di cattura europeo emesso contro i cinque catalani. Ora la giustizia belga "lo esaminerà" e lo trasmetterà al giudice d'sitruzione, ha riferito il portavoce della procura Eric Van der Sijpt, citato dai media spagnoli.
Convocati dall'Audiencia Nacional come il resto del deposto governo autonomo catalano, i cinque si sono recati in Belgio invece di presentarsi davanti al magistrato. La giudice Lamela accusa Puigdemont di aver voluto portare avanti il referendum indipendentista "illegale" e di aver promosso a questo scopo "la forza intimidatoria e violenta dei settori indipendentisti della popolazione, chiamando all'insurrezione e sfidando l'ordinamento costituzionale".
Altri otto membri del deposto governo catalano, fra cui il vice presidente Oriol Junqueras, sono da ieri in carcere. L'ex consigliere Santi Vila, che si era dimesso alla vigilia della proclamazione dell'indipendenza, è stato rilasciato questa mattina in seguito al pagamento di una cauzione di 50mila euro.
Intanto, in un'intervista all'emittente francofona Rtbf, Puigdemont ha dichiarato che è pronto a candidarsi dall'estero alle elezioni catalane del 21 dicembre. Puigdemont ha detto di voler comparire davanti ai giudici, ma quelli "della vera giustizia (in Belgio), non davanti alla giustizia spagnola".