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San Juan

Mistero in fondo al mare

21 novembre 2017 | 07.02
LETTURA: 3 minuti

(Foto dal sito Armada Argentina)
(Foto dal sito Armada Argentina)

Mistero in mare. Nuova doccia gelata sulla sorte del sommergibile argentino San Juan con 44 membri di equipaggio a bordo. La Marina ha accertato che i rumori rilevati non provengono dal sottomarino 'fantasma': "L’impronta acustica non corrisponde a quelli del sommergibile, sono rumori di origine biologica". Lo ha annunciato ieri il portavoce della Marina argentina, Enrique Balbi, che si è contraddetto più volte in questi giorni. Era infatti stato sempre lui a confermare - poche ore prima - la notizia data dalla Cnn che i sonar di due navi hanno percepito suoni come di strumenti sbattuti contro lo scafo di un sottomarino.

IL GUASTO - Intanto, si inizia a ricostruire il puzzle: il San Juan aveva segnalato un guasto elettrico. Nell'ultima comunicazione con la base navale di Mar del Plata, avvenuta alle 7.30 del 15 novembre, l'equipaggio aveva segnalato un guasto elettrico, un probabile "cortocircuito", non è chiaro se nel locale batterie. Il sommergibile sarebbe poi riemerso, per poi scomparire ad oltre 400 chilometri al largo della Patagonia.

LE RICERCHE - Ieri alle ricerche si è unita la nave polare britannica Protector, che sta perlustrando l'oceano lungo la rotta del San Juan, da Ushuaia al punto nel quale si stima siano state interrotte le comunicazioni mercoledì scorso. Un'altra nave oceanografica, la Puerto Deseado della marina argentina, sta esplorando l'oceano lungo una rotta inversa: da Mar del Plata, destinazione finale del sommergibile, al punto tracciato a 342 chilometri dal Golfo San Jorge. Un percorso che, in condizioni normali, il San Juan avrebbe coperto in 8 giorni.

CORSA CONTRO IL TEMPO - Le autorità non sanno ancora dire se il sottomarino si trovi in superficie o se, secondo l'ipotesi più accreditata, sia affondato. Finora, le ricerche in mare non hanno avuto esiti positivi. Se il San Juan è davvero affondato e si trova sul fondo dell'oceano, allora l'equipaggio, secondo quanto stimano alcuni analisti citati dalla 'Cnn', avrebbe a disposizione tra i 7 e i 10 giorni di ossigeno per sopravvivere. "Se il San Juan è affondato ma è ancora intatto, avrà circa una settimana o 10 giorni di ossigeno" dice Peter Layton, visiting professor della Griffith University. Quanto ai viveri, "in generale vi sono sempre scorte per 15 giorni in più rispetto a quelli di navigazione prevista" ha detto il portavoce della Marina, Enrique Balbi.

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