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La lettera

Deneuve: "Chiedo scusa alle vittime di molestie"

15 gennaio 2018 | 11.11
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Catherine Deneuve (Afp) - AFP
Catherine Deneuve (Afp) - AFP

Catherine Deneuve, subissata dalle critiche, non cambia idea ma, una settimana dopo aver firmato l'appello pubblicato sul quotidiano 'Le Monde' in difesa della "libertà di essere importunate" e contro gli eccessi della campagna 'MeToo', chiede scusa alle vittime di molestie che possano essersi sentite offese.

E lo fa in una lettera a 'Libération' in cui spiega: "Mi piace la libertà. Non mi piace questa caratteristica del nostro tempo in cui tutti hanno il diritto di giudicare, essere arbitri, condannare", un tempo in cui "un attore può essere cancellato digitalmente da un film". Ma, precisa, "non scuso nulla. Non decido sulla colpa di Lquesti uomini perché non sono qualificata per farlo. E pochi lo sono".

Deneuve dice di aver trovato il testo dell'appello "vigoroso", anche se "non del tutto giusto". Poi spiega perché senta ora il bisogno di chiarire la sua posizione: "Mi sembra assolutamente necessario oggi sottolineare il mio disaccordo sul modo in cui alcuni firmatari rivendicano individualmente il diritto di parlarne sui media, distorcendo lo spirito stesso di questo testo".

"Dire in un canale televisivo - sottolinea in riferimento alle dichiarazioni in tv dell'attrice, conduttrice ed ex pornostar Brigitte Lahaie - che puoi provare piacere durante uno stupro è peggio che sputare in faccia a tutti coloro che hanno subito questo crimine". "È indegno. E ovviamente - precisa - nel testo in nessun modo si afferma che le molestie sono buone, altrimenti non avrei firmato".

Deneuve dichiara infine di aver sottoscritto quel testo contro il rischio della censura nell'arte. "Una ragione che, a mio avviso, è essenziale", sottolinea. "Bruceremo il Sade della Pleiade?" o "distruggeremo i disegni di Egon Schiele?", si chiede l'attrice, che confessa: "Questo clima di censura mi lascia senza parole e preoccupata per il futuro delle nostre società".

Poi si rivolge "ai conservatori, ai razzisti e ai tradizionalisti di tutti i tipi che hanno trovato strategico sostenermi" e dice: "Non avranno né la mia gratitudine né la mia amicizia, al contrario. Sono una donna libera e rimarrò tale". Infine le scuse a chi ha subìto molestie: "Saluto fraternamente tutte le vittime di atti odiosi che possono essersi sentite offese da questo appello pubblicato su 'Le Monde', è a loro e solo a loro - conclude - che porgo le mie scuse".

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