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Fallisce il gigante delle costruzioni Carillion

15 gennaio 2018 | 13.28
LETTURA: 3 minuti

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Migliaia di posti di lavoro e di pensioni a rischio e un grosso punto interrogativo su una serie di importanti appalti pubblici. Sono alcune delle conseguenze del fallimento della Carillion, la multinazionale britannica delle costruzioni, entrata in liquidazione dopo il nulla di fatto nelle trattative tra i vertici dell'azienda e i suoi principali debitori. La Carillion ha circa 20mila dipendenti nel solo Regno Unito ed è uno dei principali fornitori del governo, con contratti di appalto che vanno dallo sviluppo dell'alta velocità ferroviaria alla costruzione e manutenzione di scuole e carceri.

Il collasso dell'azienda, che ha un buco nel solo fondo pensionistico di 580 milioni di sterline, mette a rischio le pensioni dei 27.500 ex dipendenti che hanno aderito al fondo. Il deficit dovrebbe essere assorbito dallo stato, salvaguardando così chi è già in pensione, ma portando a tagli tra il 10 e il 20 per cento per le pensioni future.

Il fallimento delle trattative con i creditori nel corso del weekend "non ha lasciato altra scelta" che la richiesta di liquidazione obbligatoria, ha detto il presidente della Carillion, Philip Green. L'azienda ha fatto "sforzi enormi" nelle ultime settimane per ristrutturare il bilancio, ma "non è stata in grado di garantire il finanziamento e il sostegno necessario al nostro business plan", ha spiegato Green, che ha definito quella di oggi "una giornata molto triste" per l'azienda e i suoi lavoratori.

Il sottosegretario di Downing Street David Lidington ha detto che i governo britannico non userà i soldi dei contribuenti per salvare la Carillion. Lidington ha però assicurato che il governo "continuerà ad assicurare tutti i servizi pubblici" che erano appaltati al colosso delle costruzioni. Tra i progetti a rischio che il governo assicura non subiranno stop, c'è il cosiddetto HS2, per lo sviluppo dell'alta velocità ferroviaria.

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