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MoCa

Cubi e leoni, il test che ha promosso Trump

17 gennaio 2018 | 14.18
LETTURA: 3 minuti

(Afp)
(Afp)

Tracciare una linea, inserire i numeri in un orologio, disegnare un cubo, riconoscere un rinoceronte o un leone. E ancora, ricordare parole e cifre. Sono alcuni dei passaggi previsti dal Montreal Cognitive Assessment, comunemente definito MoCa, il test cognitivo a cui Donald Trump ha chiesto di essere sottoposto durante il check up effettuato la scorsa settimana.

Il procedimento serve per individuare eventuali disfunzioni di livello basso. Vengono sollecitati l'attenzione e la concentrazione, la memoria, il linguaggio, capacità concettuali e di calcolo, senso dell'orientamento. La pratica richiede 10 minuti, se si arriva ad un totale di 26 su 30, l'esito può essere considerato positivo. Trump ha ottenuto un risultato 'eccellente', che secondo la Cnn si traduce in un rotondo 30.

"Il presidente mentalmente è molto acuto", ha detto il dottor Ronny Jackson, medico della Casa Bianca. Perentoria la risposta a chi, soprattutto nelle ultime settimane, ha messo in discussione la sanità mentale di Trump: "He's fit for duty", ha sentenziato Jackson, è adatto all'incarico.

Il presidente può tranquillamente svolgere il proprio lavoro. Per la prima volta, secondo quanto risulta al medico, è stato eseguito un test del genere sul presidente. Trump "è andato oltre tutto quello che io considererei necessario per dimostrare le abilità cognitive". Si tratta di un attestato importante per The Donald se si considera, tra l'altro, che il dottor Jackson è ritenuto "un medico fenomenale e una persona straordinaria" da Dan Pfeiffer, ex consigliere di Barack Obama.

Con la promozione a pieni voti appena ottenuta, Trump può provare a mettere il silenziatore alle voci di chi ha messo in discussione il suo equilibrio mentale e, in sostanza, la sua capacità di ricoprire un incarico così importante. Il dibattito si è sviluppato in particolare dopo il celeberrimo tweet con cui il presidente ha rivendicato le dimensioni del proprio bottone nucleare.

Sui media americani, quindi, ha trovato ampio spazio l'allarme lanciato da Bandy X. Lee, professoressa di psichiatria alla Yale University, secondo cui Trump "sta cedendo sotto il peso dello stress, peggiorerà e diventerà incontenibile con le pressioni della presidenza". Ai dubbi di addetti ai lavori e avversari politici, il presidente ha replicato con un altro tweet che non è passato inosservato: "Sono un genio... e un genio molto stabile", ha cinguettato il 6 gennaio. Per chiudere la questione, al presidente sono senz'altro più utili le parole del dottor Jackson: 'He's fit for duty'. Almeno fino alla prossima raffica di tweet.

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