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California

Dettagli agghiaccianti sulla casa dell'orrore

19 gennaio 2018 | 11.55
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AFP PHOTO / Bill Wechter - AFP
AFP PHOTO / Bill Wechter - AFP

"Non colpevoli". David e Louise Turpin, la coppia californiana accusata di aver tenuto segregati in casa i 13 figli, respinge ogni accusa. Responsabili secondo gli inquirenti di terribili torture e abusi, per i quali rischiano 94 anni di carcere a testa fra decine di imputazioni, marito e moglie hanno affidato ai rispettivi avvocati le loro dichiarazioni di innocenza nel corso della prima udienza in tribunale di uno dei casi più scioccanti di abuso su minori che l'America abbia mai visto. Vestiti di nero e privi di reazioni durante la seduta, i due - riporta la stampa Usa - hanno conversato con gli avvocati mostrando, nel caso di Louise, anche qualche sorriso.

In attesa della prossima udienza, che si terrà a fine febbraio, emergono intanto agghiaccianti dettagli degli eventi della 'casa degli orrori'. Secondo quanto affermato dagli inquirenti che stanno lavorando sul caso, torture e abusi sarebbero andati avanti per circa un decennio, intensificandosi a partire dal 2010, anno del trasferimento della famiglia dal Texas alla California. I 13 ragazzi, trovati tutti in condizioni di grave malnutrizione, avrebbero avuto accesso a un solo pasto al giorno, mentre non erano autorizzati a toccare il cibo dei genitori.

Nel giorno del ritrovamento, tre dei 13 ragazzi sono stati trovati incatenati ai loro letti dalla polizia. I figli della coppia, terrorizzati al momento dell'arrivo degli agenti, vivevano inoltre in un contesto di scarsissima igiene, in una camera da letto letteralmente intrisa di urina. Liberati, i ragazzi hanno raccontato di essere rimasti per anni svegli di notte, dormendo solo di giorno.

Autorizzati a fare una doccia l'anno ciascuno, i giovani venivano inoltre puniti se trovati a "giocare con l'acqua": nell'accezione dei genitori, "giocare" sarebbe equivalso a lavarsi le mani oltre i polsi. Dalle condizioni di salute precarie, ai figli della coppia degli orrori sono stati somministrati integratori, antibiotici e medicinali dal personale medico che li ha accolti dopo la liberazione: da almeno 4 anni, infatti, nessuno di loro aveva mai visto un medico, mentre un dentista non si è mai occupato di loro.

Ma non è tutto. I ragazzi non sarebbero scolarizzati e i più grandi non conoscerebbero neanche concetti e parole semplici come 'pillole', 'medicinale' e 'commissariato'. Nessuna istruzione, quindi, ma la sola possibilità di sfogliare i giornali, che sono stati trovati a centinaia nella casa californiana. Nella casa sono stati inoltre trovati dei giocattoli nuovi chiusi nelle loro confezioni, i bambini non erano tuttavia autorizzati a giocarci.

In circa un decennio di abusi perpetrati ai danni dei 13 figli, nessuno ha mai sospettato nulla - neanche la famiglia, con la quale i Turpin avevano pochi contatti vivendo in un altro Stato - né ha tantomeno allertato i servizi sociali. Con la liberazione dei ragazzi, alcuni vicini di casa si sono fatti avanti con gli inquirenti, definendo la coppia "strana" e "settaria" ma negando di aver mai sospettato la lunga serie di abusi. Intanto, decine e decine di persone da tutto il mondo, scioccati dalla storia atroce, hanno chiesto di poter adottare e curare i ragazzi, ora affidati ai sanitari perché troppo debilitati per poter anche solo deporre.

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