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Russiagate, Trump: "Pronto per l'interrogatorio"

25 gennaio 2018 | 07.28
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(AFP PHOTO)
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Donald Trump è pronto a farsi interrogare, sotto giuramento, dal procuratore speciale Robert Mueller nell'indagine sul Russiagate. Anzi "non vede l'ora".

Poco prima di partire per Davos, il presidente americano ha detto ai giornalisti che gli "piacerebbe proprio essere interrogato, vorrei farlo il primo possibile, e lo farei certamente sotto giuramento". Riguardo alla possibilità che sia indagato per intralcio alla giustizia, Trump ha affermato che ha solo "attaccato" un'inchiesta che lui ha più volte definito un "falso" e "una caccia alle streghe".

"Ora dicono 'ha risposto agli attacchi'? Se hai risposto agli attacchi allora è intralcio alla giustizia?" ha detto, ironizzando sulle accuse che gli arrivano dai media. "Ecco la vera notizia: non c'è stata alcuna collusione, non c'è stato alcun intralcio alla giustizia e io non vedo l'ora" di essere interrogato, ha aggiunto il presidente facendo intendere che potrebbe essere ascoltato dal procuratore speciale nelle prossime due o tre settimane.

CLINTON - Ma poi Trump ha precisato che la decisione finale su modi e tempi "spetta ai miei avvocati", ripetendo comunque che lui si "farebbe interrogare, lo farei sotto giuramento, certo". E non ha mancato di attaccare a questo proposito Hillary Clinton: "Lei non si fece interrogare sotto giuramento ma, sì, io lo farei" ha ripetuto, ricordando che l'allora candidata democratica non giurò quando fu interrogata dall'Fbi nel 2016 per il 'mailgate'.

FBI - Inoltre Trump ha detto di non ricordare se abbia chiesto all'allora direttore da interim dell'Fbi, Andrew McCabe, per chi avesse votato, durante un colloquio che sarebbe avvenuto, secondo quanto rivelato dal 'Washington Post', lo scorso maggio. "Non credo di averlo fatto - ha detto - ma non vedo quale sia il grande problema... anche a voi chiederei per chi avete votato, non ricordo di aver fatto quella domanda, è una domanda veramente non importante".

L'AVVOCATO - La stampa americana ricorda che Clinton accettò volontariamente un interrogatorio che, come è di prassi, non era sotto giuramento perché mentire all'Fbi è di per se un crimine. Dopo l'insistenza di Trump sulla testimonianza sotto giuramento, l'avvocato della Casa Bianca, Ty Cobb, è intervenuto per chiarire che il presidente è pronto a parlare con Mueller ma non si offre per una deposizione di fronte al grand jury, che sarebbe appunto sotto giuramento. "Stava parlando di fretta prima di partire per Davos - ha affermato Cobb - rimane comunque impegnato a completare la sua cooperazione e non vede l'ora di parlare con Mueller".

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