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"Ex spia russa e la figlia avvelenati con gas nervino"

07 marzo 2018 | 20.09
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Sergei Skripal (Afp) e la figlia Yulia (Foto Facebook)
Sergei Skripal (Afp) e la figlia Yulia (Foto Facebook)

Gli investigatori inglesi ritengono che l'ex agente segreto russo Sergei Skripal e sua figlia siano stati avvelenati con un agente nervino. Lo afferma il quotidiano The Guardian. Le condizioni delle due vittime, colpite da un'azione "ritenuta deliberata" e ricoverate a Salisbury, vengono definite critiche. I risultati degli esami chimici e medici, così come gli effetti sulle vittime, indicano un agente nervino: i più noti, ricorda The Guardian, sono il VX e il sarin.

Come riferisce la Bbc, anche il primo agente intervenuto è ricoverato in condizioni critiche, come ha spiegato Mark Rowley, capo dell'antiterrorismo, senza indicare in maniera esplicita la sostanza utilizzata. Parallelamente alle indagini, sono state portate avanti operazioni per decontaminare le aree considerate a rischio dopo l'episodio. Il caso "viene trattato come un incidente rilevante che comprende un tentato omicidio attraverso l'utilizzo di un agente nervino", ha detto Mark Rowley.

Il 66enne Skripal e sua figlia Yulia, 33 anni, sono stati trovati privi di conoscenza domenica all'esterno di un centro commerciale di Salisbury. "Come sapete -ha ribadito il numero 1 dell'antiterrorismo- queste due persone sono ancora in condizioni critiche in ospedale". Il pensiero ovviamente va alla vicenda che ha coinvolto un'altra ex spia russa, Alexander Litvinenko, deceduta nel 2006 a Londra dopo aver ingerito del tè contaminato con un isotopo radioattivo, il polonio 210.

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