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Putin trionfa

18 marzo 2018 | 19.24
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(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Vladimir Putin trionfa alle elezioni in Russia. Il presidente è stato rieletto con il 76,66 per cento dei voti, come indicano i risultati della Commissione elettorale dopo lo scrutinio del 99,84 per cento delle schede. Una percentuale superiore al suo record del 2004, quando era stato rieletto per un secondo mandato al Cremlino con il 71,31 per cento dei voti, superiore a qualsiasi altra vittoria in Russia. L'affluenza alle urne è stata del 67,47 per cento.

La campagna del presidente parla di "vittoria incredibile". "E' il mandato di cui Putin ha bisogno per le future decisioni e ne dovrà prendere molte", ha detto un portavoce della campagna citato dall'agenzia di stampa Interfax.

Putin ha ringraziato gli elettori. "Sono un membro della vostra squadra - ha detto, parlando davanti ai suoi sostenitori a Piazza del Maneggio, fuori dal Cremlino - Abbiamo una squadra così potente, con milioni di membri. Grazie".

"Vi ringrazio molto per il vostro sostegno - ha ripetuto Putin - A quelli che sono qui a Mosca e a tutti gli altri nel Paese voglio dire, grazie per questo risultato". Un risultato, ha sottolineato, nel quale "vedo il riconoscimento per quello che è stato fatto negli anni recenti, in condizioni molto difficili, vedo la fiducia e la speranza del nostro popolo, che lavoreremo allo stesso modo duramente, responsabilmente e in modo più efficiente".

Putin ha parlato per la prima volta del caso Skripal. "E' assurdo pensare che abbiamo tentato di avvelenare Skripal prima delle elezioni e dei Mondiali di calcio" ha detto ai suoi sostenitori.

Poi ha rivendicato che "la Russia, a differenza di altri partner, ha distrutto le armi chimiche", assicurando che Mosca "è pronta a collaborare, ma questo richiede l'interesse di Londra e finora non è stato così".

DENUNCE DI IRREGOLARITA' - L'organizzazione non governativa russa Golos, specializzata nella verifica della correttezza delle elezioni ha denunciato, a fine mattinata, 1764 irregolarità ai seggi, irregolarità soprattutto per gonfiare i dati sull'affluenza alle urne. In particolare, si denuncia che dipendenti e studenti universitari sono stati costretti dai loro datori di lavoro o professori a votare e a portare una foto come prova.

L'oppositore Aleksei Navalny, che ha inviato ai seggi 33mila volontari che fanno capo al suo movimento, in molti casi osteggiati, ha denunciato anche lui centinaia di frodi, soprattutto a Mosca, nella regione di Mosca, a San Pietroburgo e in Bachkiria. Sono stati segnalati casi in cui gli elettori sono stati portati ai seggi in autobus scortati dalla polizia o dai loro datori di lavoro, e di coupon sconti distribuiti ai seggi a chi aveva votato, come a Khabarovsk. In alcuni paesini della Penisola della Kamchatka e della Chukotka l'affluenza è stata del cento per cento.

OSSERVATORI STRANIERI IN CRIMEA - Mosca ha invitato osservatori amici a seguire le elezioni presidenziali anche in Crimea - la Penisola sul Mar Nero annessa alla Russia esattamente quattro anni fa con un passo non riconosciuto dalla comunità internazionale - dove organizzazioni come l'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell'Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa non hanno accettato di inviare osservatori.

Sono 43 gli osservatori invitati dalla Duma di stato o dal Consiglio della Federazione in Crimea - dove Mosca ha aperto 1.200 seggi per 1,5 milioni di persone - ha reso noto l'agenzia russa Tass, citando il responsabile locale della Commissione elettorale, Mikhail Malysiev, e la direttrice della Commissione, Ella Pamfilova.

Gli osservatori a Sebastopoli, solo un paio dei quali sono citati, provengono da venti Paesi - fra cui Gran Bretagna, Stati Uniti, Ucraina, Italia, Austria, Afghanistan Venezuela, Germania, Danimarca, Israele, Spagna, Cipro, Lettonia, Libano, Pakistan, Malaysia, Serbia, Francia, Finlandia e Svezia.

Gli italiani sono almeno due, ha confermato all'Adnkronos l'analista Anton Shekhovtsov, specializzato nei rapporti fra Mosca e i partiti euroscettici europei e autore del saggio 'Russia and the Western Far Right' appena pubblicato.

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