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Dov'è Gulnara? Scomparsa la figlia del dittatore uzbeko

10 aprile 2018 | 10.49
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Gulnara Karimova (foto da Twitter/realGoogoosha)
Gulnara Karimova (foto da Twitter/realGoogoosha)

C'è chi dice sia morta. Già sepolta chissà dove. Chi assicura invece che si trovi in carcere. Molte supposizioni, finora, e poche certezze. Perché nessuno sa davvero dove sia finita Gulnara Karimova, la figlia del dittatore uzbeko Islam Karimov, scomparsa nel nulla quattro anni fa. Donna d'affari, 45 anni, lunghi capelli biondi, della donna più famosa dell'Uzbekistan si è persa ormai ogni traccia.

Unico membro della famiglia a non partecipare ai funerali del padre, scomparso nel 2016, dal 2014 Gulnara non è più apparsa sulla scena pubblica. E mentre da un anno, ogni giorno, i pellegrini si recano al mausoleo del dittatore per rendergli omaggio con canti e preghiere, uno dei pochi uzbeki che non ha ancora visitato il complesso memoriale è propria la figlia maggiore, indicata dal dittatore come sua erede.

Persino i prigionieri politici rilasciati nella mite "primavera uzbeka" seguita alla morte di Karimov sono stati costretti a rendere omaggio al dittatore. Ma non sua figlia. Nel suo periodo di massimo splendore, scrive il New York Times, Gulnara ha vestito diversi panni: quelli di un'imprenditrice spietata, ambasciatrice in Spagna del suo Paese, studentessa di Harvard, madre, socialite, stilista di moda (sua la linea Guli), e cantante pop con il nome d'arte Googoosha.

"E' una donna che non passa inosservata, è stata ovunque, e poi dal 2014 di lei non si è più saputo più nulla", ha detto Steve Swerdlow, ricercatore di Human Rights Watch per l'Asia centrale, che ha dichiarato di trovarsi in una posizione insolita. L'uomo è stato infatti avvicinato dai familiari di Gulnara per aiutarli a scoprire cosa le sia accaduto. Molti ritengono infatti che Googoosha sia morta.

Nel luglio scorso il nuovo governo del presidente Shavkat Mirziyoyev, che era stato primo ministro di Karimov, ha rotto il silenzio sul caso Gulnara. Il procuratore generale di Tashkent ha comunicato che la donna è stata condannata per evasione fiscale, estorsione "di denaro e partecipazione in grandi società uzbeke" e furto di proprietà statali, e che per questo doveva scontare cinque anni di "libertà limitata". Gulnara sarebbe rimasta in carcere dove era trattenuta per esportazione di oltre 1,62 miliardi di dollari.

Molto prima della sua scomparsa, Gulnova aveva iniziato a cadere lentamente in disgrazia. Secondo quanto riferito, da tempo la donna non godeva più della protezione dei suoi amici. Il padre l'aveva picchiata durante un diverbio familiare, nel 2013, e la stessa Gulnova aveva accusato pubblicamente la madre e la sorella Lola di stregoneria. Anche il suo account su Twitter era stato chiuso e al suo brand Guli era stato negato il permesso di sfilare a New York con l'accusa di utilizzare per i capi cotone uzbeko, prodotto di lavori forzati.

Persino la bellezza di cui si tanto si vantava, rimarca il quotidiano statunitense, aveva iniziato ad abbandonarla, nonostante facesse ricorsa a dosi sempre maggiori di botox. Poi è arrivato il suo arresto. Ora i familiari affermano che da allora nessun parente o avvocato sa dove si trovi. La settimana scorsa, l'ufficio del procuratore generale non ha risposto a una richiesta scritta di informazioni del New York Times sul caso Gulnara. Altri funzionari governativi, invece, hanno riferito di non poter discutere della vicenda.

Per vederci chiaro, Steve Swerdlow di Human Rights Watch ha persino contattato l'ex marito della donna, il magnate Mansur Maqsudi, un americano di origine uzbeka e afghana che vive a New York. Dopo il divorzio con Gulnara, Maqsudi è stato coinvolto in una battaglia legale e ha visto tutti i 24 parenti deportati in Afghanistan. Ma il mistero è rimasto.

Suo figlio Islam, che studia in Gran Bretagna, dove sta chiedendo asilo politico, si è lamentato che la madre è detenuta senza neanche ricevere assistenza legale. "Non capisco come nel XXI secolo - ha commentato alla Bbc - non si possa rispondere a una semplice domanda: dov'è Gulnara?"

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