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"Trump pagò per silenzio pornostar"

03 maggio 2018 | 07.59
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Afp
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Il denaro versato in campagna elettorale dal legale di Donald Trump, Michael Cohen, alla pornostar Stormy Daniels in cambio del suo silenzio sulla presunta relazione con il candidato alla Casa Bianca, è stato rimborsato a Cohen dallo stesso Trump. Ad affermarlo è stato Rudy Giuliani, l'ex sindaco di New York entrato a far parte del team di assistenti legali del presidente, precisando che il denaro è stato restituito da Trump per il tramite di una società legale: "Non si trattava di denaro della campagna elettorale: scusatemi, vi sto fornendo un'informazione che non avevate, non è denaro della campagna... Nessuna violazione sui finanziamenti della campagna", ha dichiarato Giuliani durante un'intervista a Fox News, insistendo sul fatto che la transazione è stata "perfettamente legale". Cohen, che è al centro di un'inchiesta penale dell'Fbi per le sue attività sia come businessman che come avvocato, finora aveva sempre detto di aver finanziato l'accordo con Daniels di tasca propria, escludendo un ruolo o un rimborso da parte della Trump Organization o della campagna di Trump.

TRUMP - "Soldi o contributi della campagna elettorale" non sono stati usati nell'accordo stipulato con Stormy Daniels "per fermare accuse false e ricattatorie" ha twittato il presidente americano. "Mr Cohen, un avvocato, aveva un contratto mensile, non con la campagna con cui non aveva niente a che fare, e attraverso questo ha stipulato, con un rimborso, un contratto privato tra due parti, noto come accordo di riservatezza", ha scritto il presidente nel dare la sua versione. Trump così riconosce che all'attrice sono stati pagati 130mila dollari nell'ambito di questo accordo di riservatezza, uno strumento legale "è molto comune tra celebrities e persone ricche", usato "per fermare le false e ricattatorie accuse fatte riguardo ad una relazione".

LE ACCUSE - "Stando alle parole di Giuliani, Mr Trump e Mr Cohen hanno cospirato per commettere un crimine. E' ora che si faccia giustizia e noi intendiamo assicurarlo", ha commentato il battagliero avvocato di Stormy Daniels, Michael Avenatti. Secondo Avenatti, le dichiarazioni di Giuliani - che ha comunque ribadito che non sono stati usati soldi della campagna elettorale - sono l'indicazione di possibili violazioni della legge elettorale, possibile frode bancaria e riciclaggio. Anche per Larry Noble, esperto legale del Campaign Legal Center, potrebbero essere state commesse violazioni della legge sui finanziamenti elettorali: "Il momento in cui è avvenuto il pagamento è una forte indicazione della possibilità che sia stato collegato alla campagna", ha detto, sottolineando che le parole di Giuliani non hanno assolutamente fugato i dubbi a riguardo.

LA DIFESA - Mentre l'avvocato di Trump nel caso Daniels non rilascia commenti, alcuni alla Casa Bianca non esitano a definire le dichiarazioni di Giuliani come un passo falso. "Chiunque nel mondo di Trump potrà vedere come questo sia un errore del tutto gratuito ed un'ulteriore prova del fatto che assumere Rudy non è stata una buona idea", ha detto uno dei consiglieri protetti dall'anonimato.

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