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"Migranti è un problema europeo, non italiano"

12 giugno 2018 | 16.05
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(Afp)
(Afp)

I cittadini europei "sono profondamente preoccupati" per la gestione dei flussi migratori. Lo dice il commissario europeo agli Affari Interni e alle Migrazioni, Dimitris Avramopoulos in conferenza stampa a Strasburgo. "Nessuno crede che sia una responsabilità dell'Italia o di Malta, è un problema europeo che richiede una risposta europea". Anche se "la situazione è molto più stabile" che nel recente passato, "non possiamo permetterci una ripetizione della crisi del 2015, né politicamente, né finanziariamente".

I Paesi Ue che stanno lavorando ad una proposta che mira a creare in un Paese europeo extra Ue centri per accogliere i migranti e campi di detenzione dei richiedenti asilo la cui richiesta è stata respinta, tra cui Austria e Danimarca perché, spiega il commissario, non hanno individuato Stati disponibili a sobbarcarsi questo onere.

Il commissario europeo dice di "non vedere l'ora" di incontrare il ministro dell'Interno italiano Matteo Salvini, che sarà "un partner" negli "sforzi comuni" dell'Ue nella gestione dei flussi migratori. "Da quando il nuovo governo è entrato in carica in Italia - ha risposto Avramopoulos - non ho avuto contatti con il ministro Matteo Salvini. Pensavo che ci saremmo incontrati nel Consiglio Affari Interni che si è tenuto la settimana scorsa a Lussemburgo: non è venuto, perché aveva impegni molto importanti nel Parlamento italiano, ma non vedo l'ora di cooperare con lui in futuro". "Non vedo l'ora di avere questo incontro: il ministro Salvini ha un portafoglio molto importante e sarà in futuro non solo un interlocutore della Commissione Europea, ma anche un partner nei nostri sforzi comuni. Ci incontreremo e, quando ci incontreremo, vi diremo qual è il risultato di questo primo incontro".

"Non faccio commenti su cose che non hanno alcun senso - aggiunge il commissario greco -. Non siamo mediatori: siamo qui per lavorare insieme agli Stati membri per trovare soluzioni a tutti questi problemi. Ora sosteniamo l'Italia, come faremo domani con altri Paesi sotto pressione o se si troveranno ad avere a che fare con casi come questo". "Ma d'altra parte - continua Avramopoulos - devo ripetere che tutti gli Stati membri devono farsi carico delle proprie responsabilità: siamo qui per agevolare le cose, per aiutare, per convincere tramite il dialogo. Questo è il ruolo della Commissione e finora siamo riusciti a produrre risultati grazie a questo approccio. Ancora una volta devo dire che l'Italia è stata un Paese molto europeo e molto impegnato negli ultimi anni, per affrontare questo problema", conclude.

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