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Germania

Tutti i misteri dei 'delitti del kebab'

11 luglio 2018 | 15.11
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(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

La condanna all'ergastolo di Beate Zschaepe, giunge al termine di un processo durato cinque anni che non ha ancora chiarito tutti i misteri dei 'delitti del kebab' e del gruppo neonazista che li ha perpetrati. La Zschaepe, 43 anni, è l'unica sopravvissuta della cellula neonazista dell'Nsu (Nationalsozialistischer Untergrund), di cui si sono suicidati gli altri due membri: Uwe Mundlos e Uwe Boehnhardt. Originario della città tedesco orientale di Jena, il terzetto ha vissuto in clandestinità per 14 anni.

"La nostra fiducia nelle istituzioni dello Stato è stata scossa", ha dichiarato all'agenzia stampa Dpa, Gokay Sofuoglu, presidente della comunità turca in Germania, secondo il quale il processo non ha chiarito le complicità di cui avrebbero goduto i tre neonazisti.

La vicenda venne alla luce il 4 novembre 2011 nella città tedesca di Eisenach, dove Mundlos e Uwe Boehnhardt furono trovati cadaveri in un pulmino in fiamme dopo un apparente omicidio-suicidio per sfuggire alla polizia che dava loro la caccia per una rapina. La Zschaepe si consegnò poco dopo alla polizia dopo aver incendiato l'appartamento blindato dove viveva il terzetto nella città tedesco orientale di Zwickau. Fu così che le autorità scoprirono una catena di omicidi anti immigrati che l'Nsu aveva compiuto fra il 2000 e il 2007 in diverse città della Germania, fra cui Amburgo, Monaco e Norimberga. Delitti irrisolti che non erano mai stati collegati fra loro ed erano stati attribuiti a regolamenti di conti fra stranieri.

Vittime del gruppo sono stati otto immigrati turchi, un greco e una poliziotta tedesca. La scoperta del complotto neonazista fu uno choc per la Germania, che aveva a lungo sottovalutato la pericolosità del fenomeno. Commissioni d'inchiesta nei parlamenti dei land di Sassonia, Turingia e Baviera hanno evidenziato la mancanza di cooperazione fra le forze di polizia e i servizi dei diversi stati federali, errori e sottovalutazioni nelle indagini sui delitti, documenti andati perduti.

L'allora capo dei servizi interni federali, Heinz Fromm, fu costretto a dimettersi. E il governo di Angela Merkel ha risposto con la creazione di un centro congiunto per il contrasto all'estremismo di destra, imponendo una serie di regole per la collaborazione fra polizie dei diversi land e creando un archivio dati centralizzato sui gruppi neonazisti.

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