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Conte: "In autunno vertice sulla Libia in Italia"

12 luglio 2018 | 16.01
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Foto di repertorio (Afp)
Foto di repertorio (Afp)

"Stiamo organizzando una conferenza in autunno sulla Libia" in Italia, per dare un "seguito a quella di Parigi, per coinvolgere tutti gli attori e i Paesi" che "a qualunque titolo possono dare un contributo", quindi "anche gli Usa". Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in conferenza stampa al termine del summit della Nato a Bruxelles.

Il premier ha inoltre fatto sapere che sta "mettendo a punto una lettera a Jean-Claude Juncker e Donald Tusk perché sia data attuazione" alle conclusioni del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno in materia di gestione dei flussi migratori". "Nella lettera chiederò anche che questa missione internazionale", EuNavFor Med o Sophia, sia adeguata ai contenuti delle conclusioni" del Consiglio europeo, ha sottolineato aggiungendo: "D'ora in poi qualsiasi attività" delle missioni Ue nel Mare Mediterraneo dovrà conformarsi ai principi che sono stati condivisi a 28". "Certo - ha aggiunto Conte - che c'è stato un 'faccia a faccia' con Angela Merkel. Abbiamo fatto una riflessione soprattutto sull'immigrazione e su qualche altro tema che all'Italia sta a cuore, come la possibilità di programmare investimenti produttivi in sede europea con un riconoscimento sul piano contabile. Soprattutto abbiamo parlato di immigrazione. Abbiamo delle conclusioni in cui abbiamo affermato dei principi: ora bisogna passare dagli scritti ai fatti".

Nato, "no impegni di spesa aggiuntivi per Italia" - Il governo italiano in carica "ha ereditato gli impegni di spesa per la Nato" dalle amministrazioni precedenti, "impegni di spesa che non abbiamo alterato". Non è quindi prevista alcuna "spesa aggiuntiva. Non abbiamo offerto ulteriori contributi rispetto a quanto preventivato da tempo", ha puntualizzato Conte. Si tratta, ha continuato, di un "problema complesso. Ve lo posso riassumere: c'è un Defence investment pledge varato nel Galles nel 2014, che era articolato su tre livelli. Non c'è solo il contributo di ciascun singolo Paese" in termini economici, "ma anche la partecipazione e i contributi alle missioni. Puntiamo a valorizzare questo contributo". "Il problema posto da Trump, comunque - ha aggiunto il premier - innanzitutto esiste. Nel momento in cui gli Usa dicono che contribuiscono in eccessivamente gravoso per la loro nazione" alla difesa comune "dicono una cosa che corrisponde alla realtà".

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