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Conte da Trump, Nelli Feroci (Iai): "Faccia valere nostri interessi"

28 luglio 2018 | 21.51
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Ferdinando Nelli Feroci (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Ferdinando Nelli Feroci (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Nell'incontro che avrà lunedì alla Casa Bianca con il presidente degli Stati Uniti, "mi auguro che, nel confermare l'amicizia e l'alleanza strategica tra i due Paesi, il premier Giuseppe Conte sappia far valere l'interesse nazionale ed europeo che oggi non sempre coincide con l'agenda di Donald Trump". E' l'auspicio espresso dal presidente dell'Istituto per gli affari internazionali (Iai), Ferdinando Nelli Feroci, già ambasciatore all'Ue, alla vigilia della visita a Washington di Conte, il quale si è detto sicuro che "Trump voglia aiutare l'Italia".

Come? "Certamente - dice Nelli Feroci all'Adnkronos - Trump potrebbe aiutare l'Italia per esempio rinunciando a imporre delle sanzioni all'Iran con efficacia extraterritoriale che colpirebbero le banche e le imprese che fanno affari nella Repubblica islamica. E poi potrebbe rinunciare, come sembrerebbe aver promesso nell'incontro con il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, ad applicare tariffe alle importazioni in arrivo dall'Europa negli Stati Uniti. E, ancora, potrebbe aiutare se emergesse una linea chiara sul tema del rapporto tra gli Stati Uniti e la Nato, facendo sapere con chiarezza se, come e quanto l'Europa può contare sulla garanzia di sicurezza americana, sapendo certo che l'Europa farà la sua parte".

Quello che non si aspetta il presidente dello Iai da Trump è invece un aiuto sulla Libia: "Non mi farei molte illusioni. Non mi sembra che questo presidente abbia molte intenzioni di impegnarsi sullo scacchiere mediterraneo e mediorientale, non ho mai visto alcuna manifestazione di particolare attenzione per la crisi libica e d'altro canto il distacco con cui segue anche le vicende in Siria mi fa ritenere che difficilmente si possa ottenere un aiuto sostanzioso e sostanziale, ma certo, tanto vale provarci, è giusto segnalare una criticità per noi importante".

Nelli Feroci commenta poi le opinioni di alcuni analisti secondo cui Trump potrebbe 'usare' il governo giallo-verde italiano per indebolire l'Ue. "Perché no? - ammette - Mi sembra abbastanza confermato da tutta una serie di segnali che il presidente americano non abbia molto interesse a un'Europa forte, credibile, autorevole e protagonista. Dall'Italia arrivano segnali molto contraddittori su questo argomento, il presidente Conte ha mantenuto una linea molto corretta, di sostanziale continuità con chi lo ha preceduto nel rapporto con l'Ue, ma altri esponenti della maggioranza di governo si muovono con un'agenda politica molto diversa".

"Non credo - osserva - che questo tema sarà affrontato in maniera molto diretta ed esplicita nei colloqui di lunedì, ma semmai un giorno l'Italia dovesse diventare una forza 'disruptive', disgregante, non sarà certo dagli Stati Uniti che arriverà un freno o una correzione di linea".

"Sono comunque sicuro - afferma Nelli Feroci - che Trump farà del suo meglio per far sì che la visita di Conte sia un successo, non sono mancate manifestazioni di attenzione e di simpatia nei confronti del premier e del governo. D'altronde non c'è stato presidente del Consiglio italiano che non si sia recato a Washington settimane dopo il suo insediamento per ribadire il rapporto forte di partenariato che ci lega da sempre, anche in questo caso vedo un filo di continuità".

"Quello che sarebbe opportuno - chiosa il presidente dello Iai - quello che mi auguro è che Conte sappia far valere il punto di vista italiano ed europeo sulle questioni più delicate e spinose, che sappia far valere le ragioni e l'interesse nazionale ed europeo che oggi non sempre coincidono con l'agenda di Trump".

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