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"Io fascista? Lui ignorante", Salvini replica ad Asselborn

16 settembre 2018 | 12.36
LETTURA: 4 minuti

La lite Asselborn-Salvini a Vienna
La lite Asselborn-Salvini a Vienna

Jean Asselborn? "E' un ignorante". Così il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini ha definito il ministro degli Esteri lussemburghese, che oggi è tornato ad attaccarlo, definendolo "un fascista che usa toni da anni Trenta". "E' un ignorante - ha detto, intervistato da Barbara D'Urso a Domenica Live - Io mi arrabbio ogni volte che persone come queste paragonano l'emigrazione dei nostri nonni, dei nostri bisnonni, che andavano a lavorare nelle miniere, in giro per il mondo, ai clandestini che fanno casino, spacciano, rubano...". "E' ignorante, nel senso che ignora", ha aggiunto Salvini, riferendosi al battibecco di due giorni fa a Vienna con il ministro degli Esteri lussemburghese e poi alle nuove accuse di oggi. "Continua a dimostrarsi ignorante - ha accusato ancora - Quando qualcuno non ha argomenti, dice che sono fascista, razzista, nazista, populista".

Matteo Salvini "usa metodi e toni dei fascisti degli anni '30" aveva detto il ministro degli Esteri lussemburghese, Jean Asselborn, tornando sulla lite avvenuta con il ministro dell'Interno italiano a Vienna. Lo scontro, sul tema dell'immigrazione, è stato documentato da un video. "E' stata una provocazione calcolata", dice Asselborn nelle dichiarazioni riportate dall'edizione online del magazine tedesco Der Spiegel. Secondo il ministro lussemburghese, lo staff di Salvini "riprende sistematicamente ogni cosa" e se bisogna fare i conti con la presenza di telecamere che filmano all'insaputa di altri interlocutori, "allora non ci può più essere una discussione trasparente".

Asselborn, in sostanza, non sarebbe stato informato sulla presenza di una persona incaricata di documentare il dibattito con un video. Der Spiegel riferisce che un portavoce del governo austriaco, interpellato sull'argomento, ha dichiarato che i padroni di casa "non erano al corrente di una registrazione". L'eventuale presenza di una telecamera, però, non rappresenterebbe un problema per Vienna: in un meeting informale tra ministri, secondo il portavoce, "non ci sono le regole dell'Unione Europea".

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