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Kenya

Volontaria rapita, chi sono gli al-Shabaab

22 novembre 2018 | 11.04
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Immagine di repertorio (Xinhua)
Immagine di repertorio (Xinhua)

Ore di ansia per Silvia Romano, la volontaria italiana di 23 anni rapita martedì da un commando di uomini armati durante un attacco a Chakama, in Kenya. Al momento non sono giunte rivendicazioni e nessuna ipotesi può essere esclusa. Dalla polizia kenyota è stato soltanto reso noto che i rapitori sono di origine somala. Secondo alcune fonti locali, dietro al sequestro potrebbe esserci l'ombra dei miliziani di al-Shabaab. Ecco chi sono.

Emersi nel 2006 dopo la sconfitta dell'Unione delle Corti Islamiche da parte del Governo Federale di Transizione, gli al-Shabaab, 'i Giovani', rappresentano il gruppo islamico più potente e attivo in Somalia. Dal 2012 sono formalmente riconosciuti come cellula locale di al-Qaeda e sono inseriti nella lista delle organizzazioni terroristiche di numerosi governi e servizi di sicurezza occidentali.

Tra gli obiettivi del gruppo, quello di instaurare in Somalia la Sharia, la legge islamica, nella rigida applicazione wahhabita. Espulso da Mogadiscio nell'agosto 2011 e dal porto di Kismayo nel settembre 2012, il movimento islamico controlla ancora gran parte delle zone rurali nel sud del Paese, dove le donne accusate di adulterio vengono lapidate e ai ladri sono amputate le mani.

La sua forza è stimata in settemila-novemila uomini, con un netto calo rispetto ai 14.426 guerriglieri stimati nel maggio del 2011. Il calo di miliziani è dovuto sia a screzi interni tra leader somali e la leadership centrale di al-Qaeda, sia all'azione del governo di transizione che dal 2012, grazie al sostegno della comunità internazionale, è riuscito ad agire con forza contro gli estremisti islamici.

Il leader degli al-Shabaab è attualmente Ahmed Omar Abu Ubeyda, dopo che il suo predecessore - Moktar Ali Zubeyr, anche noto come Ahmed Godane - è stato ucciso nel settembre del 2014 in un raid aereo americano. Nel febbraio 2012 Godane aveva rilasciato un video nel quale ''prometteva di obbedire'' al leader di al-Qaeda Ayman al-Zawahiri.

Oltre all'applicazione della Sharia, un altro obiettivo chiave della missione degli al-Shabaab è l'espulsione dalla Somalia dei soldati stranieri, in primis quelli etiopi e kenioti. Ed è proprio contro il Kenya, responsabile di aver mandato propri militari a combattere il gruppo estremista in Somalia, che si sono scatenate le peggiori azioni all'estero dei miliziani somali, compreso l'attentato del 1996 contro l'ambasciata Usa a Nairobi e nel 2002 contro obiettivi israeliani attorno a Mombasa. L'attacco più sanguinoso resta quello al centro commerciale Westgate a Nairobi nel settembre del 2013 costato la vita a 68 persone.

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