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Russia-Ucraina

'Battaglia navale' sul Mar Nero

26 novembre 2018 | 08.41
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Il ponte di Kerch (Afp) - AFP
Il ponte di Kerch (Afp) - AFP

Tensione alle stelle tra Russia e Ucraina dopo la battaglia in mare al largo della Crimea tra unità navali russe e tre navi militari ucraine. Lo scontro si è concluso con il ferimento di alcuni marinai di Kiev e il sequestro da parte russa delle imbarcazioni ucraine. Le tre navi, secondo Mosca, non avevano comunicato l'intenzione di raggiungere il mare di Azov provenienti dal mar Nero e quindi di attraversare lo Stretto di Kerch che la Russia controlla. Per il presidente ucraino Petro Poroshenko si è trattato invece di un'azione da parte della Russia "non provocata e folle". Mosca ha interrogato i marinai ucraini, bloccati dopo il sequestro di tre imbarcazioni nello stretto di Kerch. Gli interrogatori, riferisce la Tass, sono stati condotti da uomini dell'Fsb, l'intelligence 'erede' del Kgb, che ha anche diffuso un video della sessione.

LE PROTESTE - Proteste violente si registrano davanti alle sedi diplomatiche russe. L'Osce riferisce che circa 70 persone, in gran parte giovani, si sono radunate davanti al consolato russo di Kharkiv lanciando fumogeni verso l'edificio e tentando di dare fuoco a cumuli di pneumatici. A Kiev, un'auto in dotazione ai funzionari russi è stata bruciata. Petardi sono stati lanciati contro il consolato di Odessa, davanti al quale si sono radunati un centinaio di manifestanti.

SCATTA LA LEGGE MARZIALE IN UCRAINA- Poroshenko ha firmato un decreto per instaurare le legge marziale nel Paese per due mesi e la Commissione Sicurezza e Difesa del Parlamento, come riferisce l'agenzia Tass, ha approvato all'unanimità il varo della legge marziale. Il presidente ha chiesto ai deputati della Verchovna Rada di sostenere il decreto ma si è detto anche pronto a dimezzarne la durata, da 60 a 30 giorni, in modo "da non interferire con l'inizio della campagna elettorale per le presidenziali del prossimo anno che dovrà iniziare il 31 dicembre.

MARINAI UCRAINI FERITI E NAVI SEQUESTRATE - Il presidente ucraino ha chiesto alla Russia il rilascio dei marinai e delle imbarcazioni militari sequestrati. I marinai ucraini sono stati "brutalmente detenuti in violazione del diritto internazionale", ha affermato Poroshenko nella riunione del Consiglio di sicurezza nazionale. Il presidente ha chiesto alle autorità russe di "trasferire immediatamente" i marinai e le imbarcazioni sul lato ucraino e di "garantire la de-scalation nel Mare di Azov". Anton Lozovoy, ufficiale della Direzione per la Crimea del servizio di intelligence di Mosca FSB, erede del Kgb, ha spiegato che le tre imbarcazioni militari ucraine fermate verranno consegnate al Porto di Kerch. Stando a Lozovoy, i tre militari ucraini rimasti feriti in modo non grave sono stati medicati.

LA POSIZIONE DI MOSCA - Per il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov si è trattato sicuramente di "una provocazione" che ha violato la sovranità della Russia. Giustificando la risposta di Mosca, il diplomatico russo ha spiegato che le forze russe hanno sparato colpi di avvertimento alle navi ucraine, prima di sequestrarle. Quindi, ha chiesto agli alleati occidentali di Kiev di "intervenire" e "dare una calmata" alle autorità ucraine, avvertendo del potenziale attraversamento di un "punto di non ritorno" tra Russia e Occidente. "La politica di Kiev, condotta in coordinamento con Stati Uniti ed Unione Europea, tende a provocare un conflitto con la Russia" si legge in una dichiarazione del ministero degli Esteri russo, in cui si mette in guardia l'Ucraina dalle "gravi conseguenze" di quelle che Mosca definisce provocazioni. La Russia, continua la dichiarazione, "bloccherà con fermezza ogni tentativo di intrusioni nella propria sovranità e sicurezza".

INCARICATO D'AFFARI UCRAINO CONVOCATO A MOSCA - La portavoce della diplomazia russa Maria Zakharova al canale televisivo Rossiya-24 ha reso noto che l'incaricato d'affari dell'Ucraina sarà convocato al ministero degli Esteri russo. "La ragione", ha rimarcato, è "l'azione aggressiva e provocatoria dell'Ucraina". Zakharova ha inoltre sottolineato che non si tratta solo di "inosservanza delle norme legali, ma è anche una operazione pianificata in modo approfondito e passi aggressivi". "Per quanto abbiamo capito, questa provocazione e tutta una serie di azioni provocatorie sono state preparate in anticipo", ha osservato.

SI MUOVONO ONU E NATO- La Nato chiede alla Russia di liberare immediatamente i marinai ucraini e di restituire le imbarcazioni. "Non c'è giustificazione per l'uso della forza contro le navi ucraine e il personale a bordo. Chiediamo alla Russia di rilasciare immediatamente i marinai ucraini e le imbarcazioni sequestrate ieri. Invochiamo calma e moderazione", dice Jens Stoltenberg, segretario generale dell'Alleanza atlantica. Gli ambasciatori, che hanno avuto un incontro speciale con il rappresentante ucraino, "hanno invitato la Russia a garantire un accesso senza ostacoli ai porti ucraini e a consentire la libertà di navigazione per l'Ucraina nel Mare di Azov e nello Stretto di Kerch", aggiunge Stoltenberg. "Questo incidente ci ricorda che c'è una guerra in corso in Ucraina", dice ancora: "La Russia deve capire che le sue azioni hanno conseguenze".

Nell'ordine del giorno presentato per il Consiglio di Sicurezza straordinario Onu, richiesto sia da Mosca che da Kiev, la Russia ha denunciato quella che definisce "la violazione dei confini della Federazione russa". Ma la maggioranza dei Paesi membri del Consiglio, con Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia in testa, hanno bocciato l'ordine del giorno di Mosca, continuando invece la discussione su quello presentato dall'Ucraina.

LA POSIZIONE DEGLI USA - Nikki Haley, ambasciatore degli Stati Uniti, parla di "una violazione violenta della sovranità dell'Ucraina". "Si tratta di un'altra avventata escalation russa", dice Haley intervenendo al Consiglio di Sicurezza dell'Onu. "Ho parlato con il presidente Trump e il segretario di Stato, Pompeo. La mia dichiarazione riflette la preoccupazione ai più alti livelli del governo americano. Negli ultimi 4 anni la comunità internazionale ha parlato con una voce forte, chiara e ampiamente condivisa, denunciando l'aggressione russa nei confronti dell'Ucraina", aggiunge Haley.

"Usa, Ue e molti altri stati hanno imposto sanzioni contro la Russia per la sua condotta inaccettabile in Crimea e nella Ucraina orientale", dice Haley, stigmatizzando la nuova "violazione delle norme internazionali. E' un atto arrogante che la comunità internazionale deve condannare e non può accettare. Chiediamo alla Russia di rispettare gli obblighi internazionali e di allentare la tensione che ha creato. Come ha detto più volte, il presidente Trump vorrebbe relazioni normali con la Russia. Ma queste azioni illegali continuano a renderlo impossibile".

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