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Burkina Faso, il mistero del giovane italiano scomparso

05 gennaio 2019 | 09.21
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(Foto dal profilo Facebook di Edith Blais)
(Foto dal profilo Facebook di Edith Blais)

Potrebbero aver avuto qualche problema con il visto Luca Tacchetto ed Edith Blais, di cui si sono perse le tracce in Burkina Faso dal 15 dicembre scorso. Almeno questa è la spiegazione a cui si appiglia la madre della giovane canadese, che viaggiava con l'italiano, architetto 30enne, figlio dell'ex sindaco di Vigonza, nel padovano. "So che avevano avuto delle difficoltà a ottenere il visto per entrare nel Paese. Hanno avuto un problema di visti? Mi aggrappo un po' a questa spiegazione...", dice al giornale canadese Le Soleil Jocelyne Bergeron. Che poi racconta: "Ho parlato con l'uomo che li doveva accogliere in Togo. Mi ha raccontato che in passato uno dei volontari era stato fermato e sequestrato dalla polizia del Burkina Faso, senza alcun contatto con il mondo esterno. Come si fa a verificare questa informazione?". La madre di Edith rivela poi di aver saputo il 29 dicembre che la figlia era scomparsa, "ma non si sa se ha attraversato la frontiera". "Non dovrebbe essere così difficile da verificare", sostiene la donna, che non nasconde il suo disappunto per la lentezza con cui si starebbe muovendo il governo canadese.

Ancora, la mamma di Edith rivela che qualche giorno prima della scomparsa, la figlia e Luca avevano dato un passaggio a un uomo che faceva l'autostop. "C'è un legame? Hanno avuto problemi con la polizia a causa sua?". Secondo il giornale la coppia, per evitare il confine a rischio tra Burkina Faso e Togo, aveva pianificato di entrare in Ghana e da lì spostarsi nel Paese dove erano diretti per una missione di volontariato. La madre della giovane canadese racconta quindi di aver avuto per l'ultima volta notizie della figlia "il 13 dicembre, ma il suo compagno aveva chiamato la famiglia il 15", e nulla sembrava lasciar presagire che fossero in pericolo, non avevano manifestato alcuna preoccupazione particolare. "Era già successo in passato che Edith non desse notizie per qualche giorno - dice ancora Bergeron - ma mai in contesto pericoloso o imprevedibile". Sul sito dedicato ai viaggiatori, il governo del Canada raccomanda di evitare qualsiasi viaggio non essenziale in Burkina Faso a causa della minaccia terroristica e qualsiasi viaggio nei pressi dei confini con Mali, Benin e Togo. Stesse raccomandazioni della Farnesina, che nella sezione del sito Viaggiare sicuri avverte: "Alla luce del quadro generale di insicurezza nell'intera area saheliana, interessata anche da fenomeni di matrice terroristica, nonché in ragione dello scenario politico-istituzionale ancora instabile si sconsigliano viaggi a qualsiasi titolo nel Paese".

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