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"Governo 'codardo'", Bolivia si spacca su Battisti

14 gennaio 2019 | 12.32
LETTURA: 2 minuti

(Foto Afp) - AFP
(Foto Afp) - AFP

"Un atto ingiusto, codardo, reazionario". La Bolivia si spacca dopo l'arresto di Cesare Battisti a Santa Cruz de la Sierra e la consegna dell'ex terrorista all'Italia. Il governo di La Paz, sostengono politici, giornalisti e intellettuali, avrebbe dovuto agire in maniera diversa. "Oggi, per la prima volta, questo processo di cambiamento si sviluppa in maniera controrivoluzionaria, gli interessi dello stato hanno sovrastato la morale rivoluzionaria", ha scritto Raul Garcia Linera, fratello del vicepresidente boliviano Alvaro Garcia Linera, su Facebook. "Per la prima volta mi vergogno e sono deluso dall'azione del governo, contraria alla morale rivoluzionaria. E con tutta la mia anima grido che questa azione è ingiusta, codarda e reazionaria", ha aggiunto.

Hugo Moldiz, avvocato ed ex sottosegretario alla presidenza, ha puntato il dito contro la Commissione nazionale dei rifugiati (Conare), colpevole di non aver fornito una risposta ufficiale alla richiesta d'asilo presentata da Battisti. "La Conare viola i diritti di Cesare Battisti consegnandolo al Brasile o all'Italia, il costo politico per il governo boliviano sarà alto", ha twittato.

"Il presidente Evo Morales ha discusso il tema Battisti nel suo viaggio per l'insediamento del 'fratello' Bolsonaro? La consegna in 24 ore sembra un metodo usato nell'Operazione Condor, non la decisione di un governo del popolo. Ancor di più se è vero che" Battisti "aveva chiesto asilo", ha scritto il giornalista Pablo Stefanoni soffermandosi sui rapporti tra il presidente Morales e l'omologo brasiliano Jair Bolsonaro. "La rete dell'estrema destra mondiale oggi riceve un regalo", ha sentenziato Susana Bejarano, politologa e volto noto della tv: "Dov'è finita la nostra sovranità? E la solidarietà? E l'ideologia?''.

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