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"Vietare espatrio a Guaidò"

29 gennaio 2019 | 19.09
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Juan Guaidò (AFP)
Juan Guaidò (AFP)

Il procuratore generale del Venezuela Tareck William Saab ha chiesto al Tribunale Supremo di Giustizia di vietare l'espatrio dell'autoproclamato presidente ad interim Juan Guaidò e di congelare i suoi conti bancari. Il procuratore ha spiegato di aver aperto un'indagine preliminare contro Guaidò a causa dei "violenti eventi" avvenuti nel Paese e delle dichiarazioni di Stati stranieri contro il governo del Venezuela.

I beni dello Stato sono stati congelati, il che implica "gravi reati che violano l'ordine costituzionale" ha detto Saab su Twitter. Il procuratore è intervenuto dopo che gli Stati Uniti hanno trasferito a Guaidò, riconosciuto da Washington come legittimo presidente ad interim del Venezuela, il controllo dei conti bancari di Caracas depositati negli Stati Uniti.

GLI USA - Il segretario di Stato Mike Pompeo, infatti, ha autorizzato Guaidò a "ricevere e controllare alcune proprietà in conti bancari del Governo del Venezuela o della Banca centrale del Venezuela presso la Federal Reserve Bank o altre banche americane" fanno sapere dal dipartimento di Stato. Pompeo ha esortato altri Paesi ad imitare gli Stati Uniti, sottolineando che si potrà così "aiutare il legittimo governo del Venezuela a salvaguardare questi beni a beneficio del popolo venezuelano". La misura arriva dopo che Guaidò ha diffuso su Twitter un documento in cui ordina il trasferimento dei conti correnti della repubblica sotto il controllo della sua "legittima" autorità.

NO VIAGGI - Intanto, il dipartimento di Stato Usa ha anche innalzato il 'travel advisory' per il Venezuela a livello 4, di fatto consigliando ai propri cittadini di non recarsi nel Paese. La decisione viene motivata con i pericoli rappresentati da "criminalità, disordini, pessime infrastrutture sanitarie e arresti e detenzioni arbitrarie di cittadini Usa". Il livello 4 è normalmente riservato ai Paesi in guerra, come la Somalia e la Siria.

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