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Francia, il ministro: "Di Maio ha oltrepassato il limite"

14 febbraio 2019 | 09.35
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Jean-Yves Le Drian (Afp)
Jean-Yves Le Drian (Afp)

"Il ritorno del nostro ambasciatore avverrà molto presto". Ad annunciarlo, in un'intervista al Corriere della Sera, è il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian, parlando della crisi tra Italia e Francia e del richiamo per consultazioni, avvenuto una settimana fa, dell'ambasciatore Christian Masset. "L'iniziativa del vice presidente del Consiglio, Luigi Di Maio, è stato l’episodio di troppo", spiega, ripercorrendo le ultime tappe della crisi. "Intanto perché la sua visita in Francia è avvenuta al di fuori di qualsiasi quadro diplomatico, in base al quale un ministro dovrebbe informare le autorità del Paese in cui va. E poi perché Di Maio ha incontrato qualcuno che invocava e invoca un’insurrezione e un intervento dell’esercito. Il limite è stato oltrepassato".

Parlando poi delle relazioni di lunga data tra i due paesi, Le Drian spiega: "Abbiamo dei disaccordi, ma possiamo comunque avere una cooperazione leale, rispettosa di entrambi i Paesi. Siamo alleati, siamo due membri fondatori dell’Unione Europea, siamo due Paesi che hanno una lunga storia comune. È importante dunque che possiamo trattare i nostri disaccordi con il dialogo e non lo scontro, in uno spirito di rispetto reciproco. Questi sono i principi fondamentali".

Quanto alla crisi dei migranti, il ministro sottolinea: "È un tema che riguarda anche noi, al massimo grado, la Francia è il secondo Paese in Europa per numero di richieste di asilo. Siamo presenti per affrontare i problemi concreti che si pongono oggi. Penso in particolare alla nave Sea Watch. La Francia ha preso degli impegni e li mantiene, senza ambiguità, come ha mantenuto gli impegni presi a proposito dell’Aquarius. Un’équipe francese si trova in Sicilia, proprio adesso mentre parliamo, a questo scopo. Continuiamo peraltro a difendere una soluzione europea solidale".

EX TERRORISTI - Magistrati francesi ed italiani, spiega ancora il ministro, stanno effettuando un esame giuridico caso per caso sui dossier dei 15 ex terroristi italiani rifugiati in Francia.

"Conosco la grande sensibilità che esiste su questo tema in Italia. Sulla base delle domande, rivolte dalle autorità italiane, dei magistrati francesi e italiani da ieri a Parigi si stanno dedicando a un esame giuridico caso per caso. Occorre valutare le cose nel loro merito, e non strumentalizzare le situazioni; anche in questo ambito, la cooperazione è buona".

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