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Il console: "Italiani a Londra nonostante Brexit"

17 febbraio 2019 | 15.43
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(Fotogramma /Ipa)
(Fotogramma /Ipa)

Il momento in cui la Brexit potrebbe diventare realtà si sta avvicinando: tra un mese e mezzo, il 29 marzo, con o senza accordo la Gran Bretagna potrebbe uscire dall'Unione Europea, con tutte le preoccupazioni che ne conseguono, tanto per i cittadini quando per le imprese che nel Paese vivono, lavorano e producono. Eppure c'è un dato in controtendenza: nonostante la Brexit, è costante il numero di connazionali che ancora crede nelle opportunità offerte dal Paese oltre la Manica e là sceglie di recarsi per studio o lavoro. A confermarlo il console generale d'Italia a Londra, Marco Villani.

"La tendenza degli arrivi è costante, anzi, a gennaio il numero delle registrazioni all'Aire, l'anagrafe degli italiani residenti all'estero, è cresciuto - racconta Villani in un colloquio con l'Adnkronos - lo scorso mese, infatti, abbiamo registrato 3168 italiani mentre nel corso dello scorso anno le iscrizioni sono state 30.835. Naturalmente - prosegue il console - il dato va interpretato. In parte, infatti, si tratta di persone che già si trovano nel Regno Unito e che si iscrivono perché nel clima di incertezza politica attuale sperano in questo modo poter avere più garanzie all'indomani della Brexit, ed è il cosiddetto fenomeno dell'emersione".
"Accanto a questi, però - prosegue Villani - ci sono molti studenti che continuano a venire in Gran Bretagna perché il sistema scolastico britannico è apprezzato dai nostri connazionali. E poi i professionisti che continuano a credere in questo Paese come un Paese di opportunità per il lavoro. È chiaro che, in questo clima di attesa e preoccupazione, ci sono anche italiani hanno scelto di rientrare nel paese di origine - conclude il console - ma rispetto a coloro che arrivano il saldo resta positivo a favore di questi ultimi".

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