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Dalla Tav ai latitanti, Parigi stempera tensioni

23 marzo 2019 | 13.41
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(Afp)
(Afp)

Nessuna contrasto tra Parigi e Roma. Le tensioni diplomatiche degli ultimi tempi, che si sono appianate con il ritorno dell'Ambasciatore francese, Christian Masset, in Italia il 15 febbraio scorso e l'invito a compiere una visita di Stato in Francia rivolto dal presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, al presidente Sergio Mattarella, oramai sono storie 'vecchie'. Il clima tra i due paesi, riferiscono all'Adnkronos fonti francesi, "resta sereno e collaborativo". I dossier tra Parigi e Roma, dalla Tav alla Libia passando per le trattative giudiziarie sull'estradizione di ex terroristi degli 'anni di piombo' lo dimostrano.

Sull'alta velocità Torino-Lione, spiegano fonti francesi, "i ministeri lavorano insieme". La 'moral suasion' raggiunta in occasione della pubblicazione degli avvisi di gara relativi ai lavori del tunnel di base lo dimostrerebbero. Infatti, Telt, la società responsabile della realizzazione e della gestione della sezione transfrontaliera della futura linea Torino-Lione, in quell'occasione ha confermato l'impegno a verificare le volontà dei due Governi al termine della selezione delle candidature, prima di procedere all’invio dei capitolati di gara alle imprese. Il ministro dei Trasporti francese, Elisabeth Borne, soddisfatta "per l'avanzamento del progetto" che permette di preservare i finanziamenti europei, aveva in quell'occasione ribadito che era stato rispettato "il tempo di riflessione auspicato dal governo italiano".

E anche sui dossier Libia e sulla lista dei latitanti italiani in Francia con pene da scontare in Italia i rapporti tra Parigi e Roma sembrano improntati sulla collaborazione. Sulla Libia, rilevano fonti transalpine, "c'è un gruppo di lavoro comune e si lavora insieme". Anche per quanto riguarda l'eventuale estradizione degli ex terroristi i ministeri di Giustizia stanno operando insieme anche perché la cosiddetta 'dottrina Mitterrand', che per decenni ha impedito la loro consegna alle autorità italiane, non sembra più Oltralpe avere il peso avuto in passato.

Anche l'assenza di alcuni rappresentanti del governo italiano alla cena di primavera a Palazzo Farnese, la sede dell'Ambasciata francese a Roma, giovedì scorso, non va interpretata con segnali di rinnovata 'tensione' tra Parigi e Roma, spiegano fonti francesi. Anche perché la cosiddetta 'risposta brusca' del presidente Macron sulla questione Tav ('la Francia ha sempre avuto la stessa posizione, adesso è un problema italiano e credo che ogni volta che ci sono dei temi di divisione nazionale in un Paese al Consiglio europeo si perde del tempo e io non ne ho molto da perdere') era avvenuta nella notte tra giovedì e venerdì e quindi molto dopo la cena di Palazzo Farnese.

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