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Nigeria, Sergio Favalli è in Italia

11 aprile 2019 | 11.30
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Atterrato a Ciampino l'imprenditore 62enne di Moretta, nel cuneese, che era stato rapito alla fine di marzo. L'operazione dell'Aise condotta con attività di intelligence sul campo

Immagine d'archivio (AFP)
Immagine d'archivio (AFP)

E' tornato in Italia Sergio Favalli, l'imprenditore 62enne liberato in Nigeria dove era stato rapito il mese scorso. Ad accogliere Favalli al suo arrivo dalla Nigeria all'aeroporto romano di Ciampino, c'erano funzionari dell'unità di crisi della Farnesina, fra cui il loro capo Stefano Verrecchia. Dopo aver riportato in Italia solo qualche giorno fa il connazionale Sergio Zanotti, per tre anni ostaggio in Siria, l’Aise, al termine di una tempestiva e intensa attività intelligence condotta sul campo, è riuscita a ottenere la liberazione del connazionale. Come sempre - sottolineano fonti - si è mantenuto il riserbo, funzionale al buon esito della vicenda.

"Il nostro connazionale Sergio Favalli, rapito in Nigeria il 30 marzo scorso, sta rientrando in Italia", annunciava in serata in un tweet il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha rivolto "un ringraziamento speciale ai nostri servizi di intelligence, in particolare all'Aise, per il fondamentale lavoro svolto che ha portato a questo brillante risultato".

FARNESINA -
Il caso, a quanto si apprende, è stato seguito dall'unità di crisi della Farnesina sin dai primi momenti, in raccordo con il comparto sicurezza. L'unità di crisi, inoltre, insieme all'ambasciata d'Italia ad Abuja, ha mantenuto i contatti con i famigliari di Favalli per tutti i 13 giorni del sequestro.

IL SEQUESTRO - Il 62enne si era trasferito in Nigeria come impiegato presso il Ferrero Plot Makero Road a Kaduna, per poi avviare un'autonoma attività imprenditoriale. Era stato rapito alla fine di marzo da un gruppo di sequestratori mentre si trovava nei pressi della città di Kaduna, 200 km a nord della capitale nigeriana Abuja. Con lui è stato sequestrato anche il tassista, liberato poi dalle forze speciali nigeriane in raccordo con l'intelligence italiana.

LA PRIGIONIA - Si sarebbe trattato di un rapimento a scopo economico: a mettere in allerta l'intelligence italiana sarebbe stato un connazionale in contatto con la moglie nigeriana di Favalli. Non si conoscono al momento i dettagli esatti del luogo della prigionia.

IL FASCICOLO - Del suo rapimento si è appreso solo in queste ore, dopo che è stato liberato dagli uomini dell'Aise. A quanto si apprende, Favalli avrebbe trascorso i suoi 13 giorni di prigionia nelle mani di una banda di criminali locali. In merito al rapimento, il pm Sergio Colaiocco ha aperto un fascicolo per sequestro di persona con finalità di terrorismo e Favalli verrà ascoltato dai magistrati romani.

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