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Sudan, si dimette capo intelligence

13 aprile 2019 | 13.43
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(Afp)
(Afp)

Il capo dell'intelligence nazionale e dei servizi di sicurezza sudanese, il generale Salah Abdallah Gosh, ha rassegnato le sue dimissioni. Lo rende noto la televisione sudanese. ''Il capo del Consiglio militare transitorio, Abdel-Fattah al-Burhan, ha accettato le dimissioni del capo del Niss'', ha reso noto il Consiglio militare in una nota. Ieri sera ha rassegnato le sue dimissioni anche il presidente del Consiglio militare Awad Ibn Auf, cedendo il posto al generale Abdel Fattah al-Burhan. Dopo la dopo la deposizione del presidente Omar al-Bashir di giovedì, rende noto la polizia sudanese, sono state almeno 16 le persone che hanno perso la vita e venti quelle rimaste ferite a Khartoum. ''Alcuni fuorilegge hanno sfruttato la situazione attuale nel Paese per compiere saccheggi e altre attività criminiali'', si legge nella nota. Il coprifuoco è stato revocato dal presidente del Consiglio militare transitorio, Abdel Fattah Burhan.

CHI ERA IL CAPO DELL'INTELLIGENCE - Salah Abdallah Mohamed Saleh, comunemente noto come Salah Gosh, guidava il potente Servizio di sicurezza e di intelligence nazionale del Sudan (Niss) dal febbraio del 2018. Aveva ricoperto lo stesso incarico anche tra il 2004 e il 2009. Gosh è stato consigliere per la sicurezza del deposto presidente sudanese Omar al-Bashir per due anni, prima di essere arrestato nel 2012 con l'accusa di aver ''incitato al disordine'', ''preso di mira'' alcuni leader e diffuso notizie sulla salute di Bashir. Nel 2005 il 'New York Times' aveva scritto che ufficiali dell'intelligence americana avevano permesso a Gosh di recarsi negli Stati Uniti per consultazioni con la Cia a proposito della collaborazione del Sudan nell'arrestare sospetti militanti e fornire informazioni su al-Qaeda dopo gli attentati dell'11 settembre del 2001. E' accusato di aver avuto un ruolo significativo nei reati commessi in Darfur, inserito nella lista Onu dei maggiori responsabili di crimini di guerra e di chi ha impedito il processo di pace.

IL DISCORSO ALLA NAZIONE - E' un invito al ''dialogo'' quello che viene dal presidente del Consiglio militare del Sudan, Abdel Fattah Burhan, che in un discorso alla nazione ha spiegato che verrà formato un governo civile dopo un periodo di transizione che durerà al massimo due anni. ''Invito tutto il popolo del Sudan, compresi i partiti politici e i gruppi della società civile, a prendere parte al dialogo'', ha dichiarato al-Burhan. ''Sarà formato un Consiglio militare per rappresentare lo Stato fino a quando verrà formato un governo ad interim. Il Consiglio militare ad interim si impegna per quanto segue: un periodo di transizione di due anni durante il quale, o al termine del quale, il potere verrà consegnato a un governo civile formato dal popolo'', ha spiegato. Il presidente del Consiglio militare transitorio ha inoltre annunciato che verranno scarcerate tutte le persone arrestate durante l'applicazione della legge marziale in Sudan. ''Con l'obiettivo di creare un clima adatto al vostro progetto di creare uno Stato, annunciamo che il coprifuoco viene revocato e che tutte le persone arrestate o condannate sotto legge marziale vengono immediatamente rilasciate'', ha affermato al-Burhan. Più tardi ha incontrato una delegazione di manifestanti, che dal 19 dicembre stanno protestando in Sudan contro il governo di Khartoum.

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