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Direttore Fbi: "Cina minaccia n.1"

26 aprile 2019 | 15.19
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Christopher Wray: "E' determinata a salire i gradini dell'economia a nostre spese"

(Fotogramma/Ipa)
(Fotogramma/Ipa)

"La Cina è determinata a salire i gradini dell'economia a nostre spese. Nessun Paese rappresenta una minaccia più ampia e più grave a livello di intelligence". E' l'allarme che il direttore dell'Fbi, Christopher Wray, fa scattare intervenendo davanti al Consiglio per le relazioni internazionali. "La Cina ha aperto la strada a un approccio sociale per sottrarre innovazione in qualsiasi modo a un ampio numero di aziende, università e organizzazioni". Pechino, dice, sta agendo "attraverso i servizi di intelligence, aziende statali, imprese apparentemente private. Attraverso studenti e ricercatori e attraverso una varietà di soggetti che lavorano per la Cina".

"Abbiamo indagini per spionaggio economico che quasi sistematicamente portano alla Cina in tutti i 56 uffici sul campo, coprono quasi ogni settore economico. Tutto questo va oltre la concorrenza leale sul mercato. È qualcosa di illegale ed è una minaccia per la nostra sicurezza economica e per la sicurezza nazionale", prosegue il numero 1 del bureau. "Detto in parole povere, la Cina appare determinata a salire i gradini dell'economia a nostre spese. E gli Stati Uniti non sono l'unico obiettivo". I cinesi "sono strategici nel loro approccio e hanno un piano strutturato per ottenere il dominio in aree strategiche". Le minacce poste da Pechino, secondo Wray, vengono amplificate dal "nostro uso crescente della tecnologia".

Il riferimento è in particolare "alle reti future per le telecomunicazioni, come il 5G, all'ascesa dell'Intelligenza Artificiale, alle cryptomonete, ai sistemi aerei senza equipaggio". "Nel loro complesso, sono minacce destinate a definire il nostro futuro come nazione. Definiranno il mondo che ci circonda, determineranno dove saremo e come saremo tra 10, 20 o 50 anni".

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