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Europee, in Germania scegli il seggio 'dei tuoi sogni'

21 maggio 2019 | 12.04
LETTURA: 2 minuti

Nello spogliatoio del Borussia, tra i simulatori di volo Lufthansa o sul ring, l'iniziativa per riportare gli elettori alle urne

Un seggio nello spogliatoio del Borussia Dortmund
Un seggio nello spogliatoio del Borussia Dortmund

Alle europee di domenica gli elettori tedeschi potranno votare tra i simulatori di volo del centro addestramento Lufthansa, nello spogliatoio del Borussia Dortmund, nella sala concerti della Filarmonica dell'Elba di Amburgo o ancora nella galleria d'arte di Christian Boros, allestita all'interno di un massiccio bunker in cemento della seconda guerra mondiale.

Grazie all'iniziativa, promossa dalla campagna '#SayYesToEurope' voluta per incidere sull'affluenza tradizionalmente più bassa registrata in occasione dei voti per il rinnovo del parlamento europeo, chi ha bisogno di una motivazione in più per esercitare il proprio diritto/dovere potrà scegliersi un seggio di proprio gradimento tra tutti i siti che hanno deciso di aderire all'iniziativa e aprire le porte agli elettori, tra gli altri anche la redazione del settimanale Stern e lo studio di registrazione di 'Chi vuol essere milionario'. Basta registrarsi per tempo, presentarsi, provvisti dei necessari documenti, alle date indicate per ogni specifico sito, in anticipo rispetto al 26 maggio e diverse per ognuna delle 'location' che ha aderito all'iniziativa (13-15-19-20 maggio), votare e inviare la propria scheda per posta.

Il bunker è testimonianza di come la storia sia cambiata "e il cambiamento storico è anche cambiamento politico", recita il messaggio promozionale che invita ad iscriversi per votare nel rifugio costruito dai nazisti nel cuore di Berlino, usato dopo la guerra come magazzino per la frutta e riconvertito in popolare club techno dopo la caduta del Muro di Berlino. Finché Boros, imprenditore mediatico ha deciso di sfruttare quello spazio per esporvi la propria collezione d'arte. "I cambiamenti che hanno segnato questa location indicano quanto fragili siano i sistemi politici. Crediamo nelle politiche della comunità europea", si legge ancora nel messaggio promozionale dedicato alla location, che attualmente ospita lavori di artisti provenienti da Estonia, Cina, Svizzera, Gran Bretagna, Sud America, Belgio e Stati Uniti. Per Boros, la natura internazionale della mostra serve a mettere in luce i limiti del nazionalismo: "speriamo che più gente possibile voti per i partiti europeisti".

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