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Mueller non 'esonera' Trump

29 maggio 2019 | 17.12
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"L'indagine è stata completata e non ne parlerò più. Mi dimetto dal Dipartimento di Giustizia per tornare a vita privata". Candidati dem all'attacco: "Congresso apra impeachment"

(Foto Afp)
(Foto Afp)

"L'indagine è stata completata. Mi dimetto dal Dipartimento di Giustizia per tornare a vita privata". Il procuratore speciale Robert Mueller, che ha condotto l'indagine sul Russiagate, ha annunciato le proprie dimissioni nella dichiarazione rilasciata davanti a cronisti e telecamere. Mueller ha ribadito le conclusioni dell'indagine esposte nel rapporto elaborato al termine dell'inchiesta durata 22 mesi, ossia che gli investigatori non hanno determinato se il presidente Donald Trump abbia commesso o meno il reato di ostruzione alla giustizia.

Se l'ufficio del procuratore speciale avesse avuto "fiducia nel fatto che il presidente non abbia chiaramente commesso un crimine, lo avremmo detto. Non abbiamo, però, determinato se il presidente" Trump "abbia commesso un crimine" ha detto Mueller in un passaggio della dichiarazione, spiegando che, in ogni caso, secondo la policy del Dipartimento di Giustizia "un presidente non può essere incriminato per un reato federale mentre è in carica. Questo è incostituzionale". "Anche se l'incriminazione venisse secretata e non di dominio pubblico... anche questo sarebbe vietato", ha aggiunto. "L'ufficio del procuratore speciale fa parte del Dipartimento di Giustizia - ha ribadito lo special counsel - e, secondo le norme, è vincolato alla policy di quel Dipartimento. Incriminare il presidente per un reato, per questo, non è stata un'opzione da prendere in considerazione". Quanto alla Russia, ha "lanciato un attacco coordinato verso il nostro sistema politico" nel tentativo di "interferire nelle nostre elezioni e danneggiare un candidato presidenziale".

Ma "al di là di quello che ho detto qui oggi e di ciò che è contenuto nel nostro lavoro scritto, non credo che per me sia appropriato parlare ancora dell'indagine o commentare le azioni del Dipartimento di Giustizia o del Congresso". "Spero e mi aspetto che questa sia l'unica volta in cui vi parlo in questi termini. E' una mia decisione, nessuno mi ha detto se potrei o dovrei testimoniare su questo argomento. Si è parlato di un'apparizione davanti al Congresso, ogni deposizione non andrà oltre il nostro rapporto", ha aggiunto Mueller.

Donald Trump ha commentato in un tweet: "Non cambia nulla rispetto al Rapporto Mueller. C'erano prove insufficienti e per questo, nel nostro Paese, una persona è innocente. Il caso è chiuso, grazie!". Nel tweet il presidente non ha utilizzato le parole 'no collusion, no obstruction' scritte e pronunciate più volte dopo la diffusione del rapporto di 448 pagine relativo all'inchiesta. Trump, nel messaggio, fa riferimento alle ''prove insufficienti".

Per Sarah Sanders, portavoce della Casa Bianca, "il rapporto è stato chiaro: non c'è stata collusione, non c'è stata cospirazione. E il Dipartimento di Giustizia ha confermato che non c'è stata ostruzione" alla giustizia. "Il procuratore speciale ha completato l'indagine, chiuso il suo ufficio e chiuso il caso. Il signor Mueller ha detto in maniera esplicita che non ha nulla da aggiungere al rapporto e, per questo, non ha in programma di testimoniare davanti al Congresso - ha affermato Sanders - Il procuratore speciale Mueller ha anche dichiarato che l'attorney general Barr ha agito in buona fede nella gestione del rapporto. Dopo due anni, il procuratore speciale va avanti con la propria vita e tutti gli altri dovrebbero fare la stessa cosa".

Ma per Cory Booker, Elizabeth Warren, Kamala Harris, Julián Castro e Seth Moulton, candidati alla nomination democratica per le elezioni 2020, "tocca al Congresso agire, bisogna avviare l'iter per l'impeachment". "Dobbiamo avviare le procedure per l'impeachment. E' nostro obbligo costituzionale", scrive Harris. "Tocca al Congresso agire", fa eco Warren. "Mueller ha fatto il suo dovere, ora noi dobbiamo fare il nostro. Le audizioni per l'impeachment dovrebbero iniziare domani", scrive Moulton. "La dichiarazione di Robert Mueller lo chiarisce: il Congresso ha l'obbligo legale e morale di iniziare immediatamente le procedure per l'impeachment", le parole di Booker. "Nessuno è al di sopra della legge: il Congresso dovrebbe avviare l'indagine per impeachment", chiosa Castro.

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