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Dem accelerano su impeachment Trump

29 settembre 2019 | 13.17
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Puntano a votare alla Camera entro novembre

(Foto Afp) - AFP
(Foto Afp) - AFP

I democratici accelerano l'inchiesta di impeachment e puntano ad avere un voto alla Camera entro novembre. E per centrare l'obiettivo hanno deciso di restringere la portata dell'inchiesta, concentrandosi unicamente sulla richiesta fatta da Donald Trump al presidente ucraino di indagare il suo avversario politico Joe Biden.

"Questa è una cosa chiara e comprensibile per gli americani", ha detto Nancy Pelosi alla squadra della leadership dem, secondo quanto riferiscono fonti, riporta oggi il Telegraph. L'obiettivo è quello di non trascinare la questione, che potrebbe essere controproducente a livello elettorale, dell'impeachment fino all'inizio delle primarie democratiche all'inizio del 2020.

Le sei commissioni della Camera che stanno conducendo in modo coordinato l'inchiesta di impeachment - che poi dovrà essere ratificata dalla commissione Giustizia prima di passare al voto dell'intera aula dove sulla carta ci sono già i 218 voti necessari a mettere sotto accusa Trump - già dalla prossima settimana hanno fissato un intenso calendario di audizioni. Sono stati convocati cinque funzionari del dipartimento di Stato - tra i quali Kurt Volker, l'ex ambasciatore alla Nato che si è dimesso venerdì dall'incarico di inviato speciale per l'Ucraina - e l'ispettore generale dell'intelligence community, Michael Atkinson. E' stato Atkinson a comunicare al Congresso che era stata bloccata dall'amministrazione Trump la denuncia del funzionario dell'intelligence che ha scatenato il Kievgate. Inoltre è stato inviato un mandato a Mike Pompeo in cui gli si dà tempo fino a venerdì prossimo per consegnare i documenti relativi all'Ucraina che finora a ora si è rifiutato di consegnare al Congresso.

Nancy Pelosi sa di dover andare avanti sulla strada dell'impeachment anche a costo di perdere le elezioni e la maggioranza democratica alla Camera nel 2020. Rispondendo a chi le chiedeva se non fosse preoccupata per il fatto che il passo da lei intrapreso possa trasformarsi in un boomerang elettorale, la Speaker democratica ha risposto che questo "non importa". "La nostra prima responsabilità è proteggere e difendere la Costituzione degli Stati Uniti - ha detto intervenendo ad una manifestazione organizzata dal Texas Tribune - la gente dice che facendo questo ci prendiamo un rischio politico, ma non importa. Perché non possiamo avere un presidente degli Stati Uniti che mina il suo giuramento, la lealtà al suo giuramento, la nostra sicurezza nazionale e l'integrità delle nostre elezioni".

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