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Nobel Handke: "Mai più interviste"

16 ottobre 2019 | 15.47
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Cancellata all'ultimo momento la conferenza stampa prevista a Griffen

(Afp)
(Afp)

Ha cancellato all'ultimo momento la conferenza stampa prevista per oggi nella città natale di Griffen, in Austria, e ha detto che non risponderà più alle domande dei giornalisti il Premio Nobel per la Letteratura di quest'anno Peter Handke (premiata, ma per il 2018, anche la scrittrice polacca, Olga Tokarczuk) che aveva negato il genocidio di Srebrenica e sostenuto autori di crimini di guerra in Bosnia fra il 1992 e il 1995, e per questo al centro di rinnovate critiche dopo l'annuncio dell'Accademia di Svezia la scorsa settimana.

"Tutti mi fanno le stesse domande, e nessuno di chi che me le fa sembra aver letto o sapere nulla di quello che ho scritto", ha dichiarato Handke, secondo quanto rende noto l'emittente radiofonica austriaca Oe1 dopo che il comune di Griffen ha dato l'annuncio della cancellazione dell'evento da parte dello scrittore austriaco.

Ieri sera Handke, già a Griffen, è andato su tutte le furie per la ressa dei giornalisti che lo aspettavano al termine di una riunione con gli ospiti locali per chiedergli di tornare sul tema del suo negazionismo sui crimini di guerra commessi dai serbi durante le guerre nella ex Jugoslavia.

"Sono uno scrittore, le mie radici sono in Tolstoj, Omero, Cervantes, lasciatemi in pace e non fatemi domande come queste", ha aggiunto Handke, che ora risiede a Parigi, riferendosi alla richiesta di spiegazioni circa i suoi passati commenti. Handke ha quindi precisato di non voler più concedere interviste anche in futuro, scrive l'agenzia tedesca 'Dpa'.

Ieri si sono svolte a Pristina, di fronte alla capitale svedese, nuove proteste contro il premio. Le Mamme di Srebrenica, associazione in cui sono riunite le familiari degli uomini e dei ragazzi uccisi dai serbi bosniaci nel 1995, hanno chiesto la scorsa settimana la revoca del premio, denunciandolo come scelta "immorale", considerata la negazione del genocidio di Srebrenica e il sostegno agli autori di crimini di guerra in Bosnia fra il 1992 e il 1995, e chiedono al Comitato Nobel di fare "urgentemente un passo indietro e ritirare il premio" (non ancora consegnato).

"E' triste che un premio tanto importante sia stato assegnato a una persona che nega il genocidio di Srebrenica, quando tutti sanno quello che è accaduto", aveva dichiarato la presidente dell'associazione, Munira Subasic. "Con questa decisione, hanno inviato ad altri il messaggio per cui possono vincere premi e riconoscimenti indipendentemente dal loro comportamento passato. E' decisamente immorale e ridicolo che passi una decisione di questo tipo, decisione che ferisce e spezza nuovamente i cuori delle Madri di Srebrenica che hanno perso figli, mariti e fratelli", ha aggiunto Subasic, per cui il premio ad Handke è "una disgrazia e un messaggio negativo per l'intera umanità".

In un articolo pubblicato sul Guardian nel 1999, Handke aveva scritto che i musulmani avevano organizzato a loro volta massacri a Sarajevo e asserito di non credere che le forze serbe avessero ucciso migliaia di musulmani a Srebrenica nel 1995.

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