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Erdogan minaccia: "Senza ritiro curdi offensiva va avanti"

18 ottobre 2019 | 15.44
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Il leader turco: "Lettera Trump? Non dimentichiamo". Intanto tregua violata in Siria: uccisi almeno 8 civili. Ma il leader turco smentisce

(Afp)
(Afp)

La Turchia minaccia di portare avanti l'offensiva nel nordest della Siria se i miliziani curdi non si ritireranno dall'area come previsto dall'accordo annunciato ieri con gli Stati Uniti. "Se gli Usa non rispetteranno le promesse, dopo le 120 ore, la Turchia proseguirà con determinazione l'operazione - ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan secondo quanto scrive l'agenzia ufficiale Anadolu - La questione della 'zona sicura' verrà risolta se gli Stati Uniti manterranno le promesse alla fine del periodo di 120 ore, martedì notte". La Turchia ha accettato ieri di sospendere l'operazione 'Fonte di pace' per 120 ore per consentire il ritiro dei miliziani curdi siriani dalle aree della "zona sicura" che Ankara vuole creare in territorio siriano a ridosso del confine.

Per Erdogan, la Turchia "non può dimenticare" la lettera del 9 ottobre di Donald Trump per convincere Ankara a non lanciare un'operazione militare contro le milizie curde. Citato dal sito web del giornale filogovernativo Sabah, Erdogan ha parlato di "amore e rispetto", di rottura delle consuetudini "politiche e diplomatiche" e ha precisato che la questione della lettera non è al momento una delle priorità. Poi, senza entrare nei dettagli, ha aggiunto che la Turchia "farà il necessario" quando "sarà il momento". Nel suo intervento, riporta Sabah, il presidente turco ha detto di aver avvisato Trump con una telefonata il giorno prima dell'avvio della contestata offensiva nel nord della Siria.

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